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Meraviglie della Cina: L'Esercito di Terracotta

L'incredibile opera che decorava la tomba del Primo Imperatore della Cina

 

L'Esercito di Terracotta non solo è una delle opere imperdibili per chiunque si rechi in Cina, ma è anche una delle cose più incredibili da ammirare in tutto il mondo, probabilmente la maggior scoperta archeologica del secolo scorso.

 

Veduta d'insieme dell'Esercito di Terracotta di Xi'an

 

Composto da migliaia di statue di terracotta a grandezza naturale, questo esercito ha fatto la guardia sottoterra per oltre due millenni alla tomba di Qin Shi Huang, il primo Imperatore della lunga storia dell'Impero Celeste, salito al trono appena tredicenne e che avrebbe per primo riunito la Cina sotto il suo dominio, in quanto si riteneva che anche da morto avrebbe conservato il suo ruolo di condottiero e quindi avrebbe necessitato della sua numerosa guarnigione. Fu scoperto per caso nel 1974 da dei contadini che stavano cercando di scavare un pozzo e, visto che in precedenza erano stati ritrovati reperti interessanti in luogo, stavolta gli archeologi capirono che il sito andava perlustrato fino in fondo.

 

Dettaglio di una fila di guerrieri

 

Quello che trovarono lasciò anche gli archeologi più esperti a bocca aperta. In uno spazio largo quanto un campo da calcio, sono state trovate, ordinatamente disposti in ranghi come se fossero pronte ad iniziare una battaglia, figure incredibilmente realistiche in numeri che paiono irreali: oltre 8000 statue di soldati, 130 cocchi trainati da 520 cavalli più altri 150 cavalli da cavalleria. Ma sembra un pozzo senza fine: man mano che gli scavi continuano nella gigantesca necropoli, vengono trovati ulteriori statue. Gli ultimi ritrovamenti riguardano figure di ufficiali, acrobati, uomini forzuti e musicisti. Gli archeologi prevedono che vi siano ancora migliaia di figure da dissotterrare.

 

Uno dei cocchi trainati da quattro cavalli

 

Non è solo la quantità dei ritrovamenti a far capire la grandezza e il potere economico dell'Imperatore e il livello tecnologico del suo Impero, ma anche la qualità. La leggenda vuole che ogni soldato sia diverso dall'altro, anche nei volti. Studi approfonditi hanno rivelato che in realtà questi siano stati ottenuti partendo da otto diversi calchi, che riproducevano le caratteristiche somatiche della popolazione dell'epoca, non molto diverse da quella attuale. Le teste, le braccia, le gambe e i torsi venivano prodotti separatamente e uniti in seguito da lavoratori governativi e artigiani locali in quello che probabilmente è uno dei primissimi esempi al mondo di catena di montaggio con tanto di controllo qualità, visto che ogni laboratorio doveva apporre il suo nome sul pezzo prodotto in modo che gli ispettori imperiali potessero risalire all'autore di ogni parte delle statue.

 

L'esercito in ranghi, ogni soldato con caratteristiche che lo differenzia da ogni altro

 

Ogni figura era dipinta ma il tempo trascorso e l'esposizione al clima esterno dopo l'apertura hanno fatto sì che solo poche figure conservino tracce degli antichi pigmenti. L'estremo realismo delle sculture e i dettagli con cui sono stati riprodotti non solo gli abiti e le armature ma anche le acconciature e perfino i finimenti dei cavalli, rendono le statue degli incredibili documenti di quale livello avesse raggiunto la tecnologia dell'epoca nella ceramica, nella metallurgia e nella costruzione di armi. Le lance, le spade e gli archi di cui sono armati i guerrieri non sono in terracotta ma autentiche armi dell'epoca.

 

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