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Patagonia - VIII

Il dettagliato diario di viaggio del nostro Luca

 

... segue

 

29° giorno

Arriviamo a Mar Del Plata verso le 11, troviamo subito da dormire vicino alla stazione dei bus in un hostel gestito da un immigrato italiano (ma qui lo sono quasi tutti). Ci dirigiamo subito in spiaggia, che qui è grande e strapiena di gente. Sembra quasi di essere a Rimini, solo che il mare è molto ma molto più mosso e gelato. Ci dirigiamo poi verso il porto dove tra le 17 e le 18 rientrano tutte le barche dei pescatori che scaricano infinite casse di pesce vendute a ristoratori e al mercato. Qui vicino c’è anche una grande colonia di leoni marini, se non la vedete, seguite l’incredibile puzza che raggiunge il porto. Sempre in zona porto ci sono svariati ristoranti di pesce, noi ne tentiamo uno indicato come tenedor libre di pescado. Non costa tanto, ma la qualità non è elevata..

 

Le Madri di Plaza de Mayo sfilano a Buenos Aires, Argentina

 

30° giorno

Per Arma e per me sveglia all’alba (ci facciamo preparare la colazione prima dello standard) e poi con bus partiamo per Buenos Aires (5:30 ore).Il bus è clamorosamente bello, sembra di stare in businnes class, ti danno anche da bere mangiare e il giornale. Dalla stazione dei bus, grande e moderna, con la metro arriviamo in centro e troviamo da dormire presso un ostello. Il posto è caratteristico, c’è sempre musica festa e vita, ma se volete dormire avete sbagliato indirizzo. Il giovedì a Plaza de Mayo sfilano ancora le madri dei desaparecidos, ormai non è una cosa molto sentita ma per chi arriva dall’altra parte del mondo fa sempre un certo effetto. Si trova di fronte alla Casa Rosada che è visitabile tutti i giorni alle 16, previa registrazione presso il museo che si trova sul fianco. Oggi non ci sono molte richieste così riusciamo a entrare (entrata con offerta libera, praticamente gratis). La visita è ovviamente guidata e non tutte le stanze sono visibili (si può fotografare solo nel giardino), molto interessante perché non nasconde nessun aspetto della situazione argentina, né della recente crisi economica né delle nefandezze del regime militare. Da lì andiamo al Teatro Colon (visitabile però solo il lunedì mattina) e poi al Parlamento che è su modello di quello statunitense. Lì vicino si trova anche il negozio delle madri di Plaza De Mayo, dove potete trovare di tutto, pasticceria compresa. Verso sera facciamo un giro a Puerto Madero, ma ci accorgiamo subito che è luogo per businnes-men più che per giramondo. Ci fermiamo così a mangiare in un piccolo e simpatico ristorante in una zona poco distante da San Telmo dove con 17p ci mangiamo pizza e filetto nella migliore tradizione argentina.

 

Avenida 9 de Julio, la più larga via al mondo, Buenos Aires, Argentina

 

31° giorno

Prima tappa a San Telmo, il quartiere più storico della capitale porte?a, che però di mattina non è molto vivo. Qui ci ritroviamo con Cristian e Giulia che, a causa del cattivo tempo, hanno deciso di lasciare il mare per la capitale. Infatti il tempo non è bello, una spruzzata d’acqua ci accompagnia da quando siamo arrivati e questo è strano per il periodo. Ci rechiamo poi al quartiere del porto, ovvero la Boca , famoso e popolare. A dire il vero di tutto il quartiere la zona visitabile è quella nei dintorni di El Caminito, dove ci sono le case di lamiera colorate di qualsiasi colore rimasto dalle tinteggiature delle barche. Qui c’è anche il famoso stadio del Boca, conosciuto come La Bomboniera, e l’immagine di Maradona è ovunque. Viene riproposta anche assieme agli altri miti argentini, Carlos Gardel ed Evita Peron. Le sua maglie sono ovunque, sembra che lo sport argentino sia solo lui, al massimo potrete trovare le maglie di Ginobili e niente altro. Nella piazzetta centrale della Boca ci sono piccoli spettacoli di tango, i tangueri si alternano al suono delle loro radio, e a volte chiamano a ballare anche i turisti intenti a osservarli. Basta una semplice offerta per partecipare, la cosa è consigliata perché gli spettacoli veri e propri nei locali di San Telmo sono molto costosi. Cena di nuovo allo steso ristorante, poi in piazza nel centro di San Telmo a respirare un’ultima aria di questa grande e splendida città.

 

Case colorate lungo El Caminito, la "via" della Boca, Buenos Aires, Argentina

 

32° giorno

Ci dirigiamo al cimitero della Recoleta, dove si trovano alcune delle costruzioni più belle e particolari della città. È una specie di Pere Lachaise, con tanto di vie e indicazioni delle tombe più famose. Ovviamente quella più cercata è quella di Evita Peron, che risiede nella tomba di famiglia in una viuzzina particolarmente stretta. Ma non faticherete a trovarla, seguite il flusso di gente e ci arrivate. Dal centro della città il cimitero si raggiunge col bus 59. Fuori dal cimitero c’è la feria artesanal, il mercato degli hippie, veramente pieno di cose ai prezzi migliori che possiate incontrare. Prima di prendere qualsiasi souvenir fate un giro qui. Nei paraggi si trova anche un monumento floreale, costituito da una immenso fiore di metallo che alla mattina apre i petali ed alla sera si richiude come una gigantesca palla. Poi per me e Arma è finita, dobbiamo rientrare all’ostello a recuperare i bagagli e dirigerci alla stazione dei bus Manuel Tienda Leon. Da qui partono i collegamenti diretti per l’aereoporto internazionale Ezeiza, circa 45 minuti. Ci sarebbe anche il bus di linea più economico ma ci mette almeno 1,5 ore. Il duty free dell’aereoporto ha alcune cose veramente economiche (per i tabagisti molte sigarette costano 0,75€ al pacchetto), ed è possibile anche comprarsi enormi tranci di carne argentina già sottovuoto da portarsi come pregiato souvernir. Il volo della Air France è strapieno, ci chiedono se vogliamo aspettare il giorno dopo ma ahimè non possiamo, e un posto sul volo ci viene fornito solo quando l’aereo sta per decollare.

 

33° giorno

Si arriva comunque in perfetto orario a Parigi, e da qui a Bologna è un attimo. Nemmeno 2 ore di volo, in confronto alle 13 precedenti sono una scherzo, se le confrontiamo poi con le 47 di El Calafate-Mar Del Plata sono un battito di ciglia. Ovviamente il clima a Bologna è decisamente differente, ci saranno 30 gradi di differenza, ma quello che più impressiona è la poca luce che troviamo. Alle 17 è già buio, a Buenos Aires fino alle 22 ci si vedeva tranquillmente anche in giorni in cui il sole non faceva capolino. È finita, beati gli altri che hanno ancora qualche giorno di viaggio. La sensazione di aver toccato la fine del mondo ci assale pesantemente quando tocchiamo terra, quel non so chè descritto da così tanti scrittori nel corso dei secoli ora ci permea intensamente anche se non ci rendiamo conto di cosa possa essere. La grande magia della fin del mundo sta proprio in questo.

 

Fine

Argentina e Cile - I

Argentina e Cile - II

Argentina e Cile - III

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Argentina e Cile - VI

Argentina e Cile - VII

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