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Lalibela è una città del nord dell'Etiopia, a circa 2700 metri di altezza, famosa per le sue chiese monolitiche scavate nella roccia considerate patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. È uno dei luoghi più sacri del paese africano, in cui si pratica, fin dagli albori del quarto secolo, il cristianesimo ortodosso etiope, e noto centro di pellegrinaggio.
La Chiesa a forma di croce di San Giorgio
Secondo una leggenda, il Re Gebre Mesel Lalibela da piccolo venne avvelenato. Andò in coma e durante questo stato ricevette l'ordine celeste di costruire una nuova Gerusalemme. Quando si riprese, mise in atto quanto impartitogli, realizzando gli edifici così come li aveva visti in sogno. La costruzione fu iniziata verso la fine del XII secolo, non solo perché il viaggio fino alla Terra Santa era molto lungo ma anche perché la città Santa mediorientale era stata conquistata dall'Impero Arabo e quello ottomano in seguito.
Casa Abba Libanos
Nel tempo sono state costruite undici chiese, suddivise in quattro gruppi separati da un canale artificiale costruito a simboleggiare il fiume Giordano, completamente scavate nella roccia, senza l'utilizzo né di mattoni né di legno. Secondo alcune leggende alla loro costruzione avrebbero preso parte i Cavalieri Templari, dopo aver lasciato Gerusalemme. Da leggenda nasce leggenda e, sempre per via dei Templari, è presto nato il mito che in queste chiese sia stata custodita, secondo alcuni lo è ancora oggi, l'Arca dell'Alleanza.
Le undici chiese sono:
Un prete ortodosso durante una cerimonia
Le chiese sono tutt'ora in uso, anzi, sono proprio gli eventi religiosi i momenti in questi incredibili edifici prendono vita. Il momento topico per visitarla è il Timkat, ovvero l'Epifania etiope, che cade il 19 gennaio (il 20 negli anni bisestili), durante la quale si celebra il battesimo di Gesù nel fiume Giordano. Anche il Genna, il Natale etiope che si tiene 15 giorni prima del Timkat, è molto affollato.
ESPERTO: Viaggi etnografici e alternativi
Roberto