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Terra e fuoco

Ricordi di due settimane in Islanda dei nostri viaggiatori Daniele e Martina

 

Finalmente arriva il giorno della nostra partenza, siamo molto emozionati e carichi per queste due settimane in Islanda. Partiamo dall’Italia con 33°, arriviamo all’aeroporto di Keflavik con 9° in mezzo alla nebbia e alla pioggerellina e il nostro pensiero è “speriamo che non sia così per due settimane”. Ritiriamo la macchina e ci mettiamo subito in viaggio verso il primo hotel (ne cambieremo 11 in 15 giorni). Il viaggio verso l’ION hotel ci conquista già gli occhi e il cuore: strade deserte, spazi immensi, distese sconfinate di colate laviche, pochi alberi, solo erba bassa e muschio con qualche solitaria pecorella sul bordo della strada. Il nostro viaggio è stato lungo la “Ring Road”, la strada numero 1 che fa il giro di tutta l’isola, ma abbiamo fatto diverse deviazioni per cercare di vedere il più possibile in questo paese così emozionante, per un totale di più di 3300 km.

 

Una strada lungo la penisola Snaefellsnes

 

Siamo andati a luglio, quando è possibile vedere il sole di mezzanotte: le giornate infinite che sono perfette per visitare il paese, è un’esperienza davvero particolare. È strano non poter avere la giornata cadenzata dall’alternanza giorno-notte. I primi giorni abbiamo visitato la penisola di Snaefellsnes ai piedi del vulcano Snaefellsjokull. Siamo saliti sul cratere Saxoll, accesso al centro della Terra secondo l’omonimo libro di Jules Verne, e siamo scesi a Vatnshellir, una grotta scoperta recentemente, ma formatasi quasi 8000 anni fa a seguito di varie eruzioni vulcaniche. Abbiamo pernottato nel bellissimo e indimenticabile Stykkisholmur, un paesino di pescatori dal suggestivo fascino marittimo.

 

Il paese di pescatori di Stykkisholmur

 

Dopo una sosta a Glaumbaer, le particolari casette con il tetto di torba situate su una collina con un’ampia e stupenda veduta sulle vallate circostanti, deviamo lungo i fiordi del nord con viste davvero mozzafiato. Arriviamo alla capitale del nord Akureyri e facciamo una piacevole passeggiata nel giardino botanico più settentrionale del mondo.

 

Casette con il tetto di torba a Glaumbaer

 

L’Islanda è piena di cascate davvero spettacolari, una delle più belle è Godafoss, la “cascata degli Dei”, dove abbiamo avuto la fortuna di vedere un enorme arcobaleno. In seguito siamo andati a Husavik, cittadina famosa per il whale watching. Prendiamo parte ad un’escursione in gommone e sicuramente è stata una delle esperienze più emozionanti della nostra vita. Dopo aver visto un’isola piena di puffins (i buffi pulcinella di mare), siamo riusciti ad avvistare sia i delfini che le balene, che erano davvero vicinissime a noi!

 

L'emozionante whale watching a Husavik

 

Se l’Islanda è la terra dei vulcani, la zona intorno al lago Myvatn ne è la massima espressione: proprio qui si percepisce quello che si trova sotto i nostri piedi, nelle viscere della terra, tra magma, acqua sulfurea e vapore. Abbiamo visitato la zona geotermale di Krafla, il cratere Viti e le solfatare di Hverir.

 

Pulcinelle di mare a Borgarfjordur Eystri

 

Una giornata è stata dedicata al trekking da Reykjahlid al monte Hverfjall, dalla cui cima si può ammirare il lago Myvatn con i suoi crateri. Siamo passati dalla grotta lavica di Grjotagja, proseguendo fino a Dimmuborgir, il cui nome significa “Fortezza Oscura”, con un’escursione all’interno del suo labirinto di curiose formazioni laviche formatesi dal raffreddamento istantaneo della lava fusa. Il tragitto lungo i fiordi orientali è stato molto emozionante ed appagante: la stupenda Seydisfjordur e il percorso fino a Borgarfjordur Eystri, dove siamo riusciti a vedere veramente da vicino le pulcinella di mare, che vengono lì per nidificare.

 

Il cammino arcobaleno a Seydisfjordur

 

Ci stiamo avvicinando al Vatnajokull, la calotta glaciale più ampia dopo i poli e qui abbiamo visitato lo Jokulsarlon, una spettacolare laguna glaciale dove arrivano grossi iceberg che si staccano dal ghiacciaio, per poi spingersi verso l’oceano. Queste sculture di ghiaccio sono in continua evoluzione e possono impiegare anche cinque anni ad uscire dalla laguna. Vedere i luminescenti iceberg di ogni dimensione e colore, arenati sulla spiaggia con la sabbia nera è davvero uno spettacolo unico per gli occhi.

 

Davanti agli iceberg di Jokursalon

 

Nelle immediate vicinanze si trova il parco nazionale del Vatnajokull, con il fiore all’occhiello che è lo Skaftatell. Qui purtroppo non siamo riusciti a prendere parte ad un’uscita organizzata sul ghiacciaio, ma abbiamo fatto un lungo trekking che ci ha permesso di vedere la cascata di Svartifoss e di arrivare ad un punto panoramico proprio davanti al ghiacciaio. Abbiamo pernottato a Vik, dove abbiamo visto i noti faraglioni di basalto chiamati Reynisdrangur che si stagliano alti sulla spiaggia nera.

 

Il potente getto del Geysir


Abbiamo deciso di prendere il traghetto e di andare a vedere la splendida isola Heimaey, nell’arcipelago delle Vestmannaeyjar. I vulcani che hanno dato origine all’isola, l’hanno distrutta in varie occasioni: l’ultima nel 1973 e ancora oggi è possibile vedere diversi edifici sepolti sotto la lava. Viene chiamata la “Pompei nordica” ed è facile capirne il motivo, quanto rimanere impressionati dalla forza della natura. Una delle mete del sud dell’Islanda più famosa è il circolo d’oro: Geysir, Gullfoss e Thingvellir. Vedere i geyser è sicuramente un’altra delle esperienze più spettacolari della nostra vita: questi getti di acqua calda che arrivano anche a 15 metri di altezza si possono osservare anche ogni 10 minuti. Gulfoss o “cascata d’oro” è una delle più belle d’Islanda, anche perché crea un doppio salto sollevando un sacco di spruzzi d’acqua. Infine Thingvellir è una pianura dov’è situata la spaccatura di Almannagja, confluenza di due placche tettoniche, quella nordamericana ed europea.

 

Relax alla Laguna Blu

 

Gli ultimi giorni li abbiamo dedicati alla capitale più settentrionale del mondo, Reykjavik. È facile girare tra le vie per osservare le innumerevoli case colorate, anche perché ognuna riporta sempre alla via pedonale centrale dello shopping Laugavegur. E’ stato molto piacevole andare a vedere la grande chiesa luterana di cemento bianco Hallgrimskirkja, fare una passeggiata lungo il lago Tjornin e la parte vecchia della città, dirigersi verso il vecchio porto, fino alla scintillante e spettacolare sala da concerto Harpa. Per rilassarci non abbiamo rinunciato alla Blaa Lonid o Laguna blu: un’enorme spa dalle acque calde e azzurre, incastonata in un magnifico campo di lava nero e immersa in nuvole di vapore.

 

La Hallgrimskirkja di Reykjavik

 

Solo dopo aver visitato un paese così unico al mondo si può capire perché l’Islanda è detta terra di acqua e di fuoco: una destinazione magica, con scenari mozzafiato, a stretto contatto con una natura quanto mai varia che ti rapisce gli occhi e il cuore.

PIANETA GAIA

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