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Le donne della minoranza etnica cinese degli Yao, che abitano principalmente nella provincia del Guangxi ma sono numerosi anche in paesi limitrofi come il Vietnam, hanno una caratteristica particolare: hanno capelli lunghissimi. Il villaggio di Huangluo, non lontano dalle spettacolari risaie terrazzate cosiddette della Spina Dorsale del Dragone, è il luogo migliore dove ammirare questa tradizione, al punto che perfino il Guinness dei Primati lo cataloga come il villaggio con gli abitanti dai capelli più lunghi al mondo.
Donne Yao con extensions di capelli - Archivio Fotografico Pianeta Gaia
Qui le chiome superano spesso i 2 metri di lunghezza, senza perdere in resistenza e lucentezza. Il motivo di questa robustezza è legato al fatto che vengono lavate con l’acqua che si ottiene lasciando il riso a fermentare, ricca di antiossidanti e vitamine. Le Yao sostengono che questo trattamento impedisca anche la crescita di capelli bianchi, almeno prima degli 80 anni.
Due donne Yao mostrano la lunghezza dei loro capelli - Archivio Fotografico Pianeta Gaia
I capelli possono essere tagliati sono una volta nella vita, al compimento del 18imo anno di età, un momento che segna anche il passaggio dalla pubertà al ruolo di donna adulta. Tradizionalmente i capelli tagliati vengono consegnati alla nonna che li conserva. Quando la ragazza trova marito, i capelli vengono ufficialmente donati allo sposo, il quale li da alla moglie che li utilizza per riportare i capelli a una lunghezza “socialmente accettabile”. Si può pertanto sostenere che le Yao siano le inventrici delle extensions, visto che le loro fluenti chiome sono il frutto dell’unione dei capelli attaccati alla testa, dei capelli tagliati a 18 anni ma anche dei capelli caduti che vengono regolarmente raccolti e lavati. Il modo in cui i capelli vengono acconciati ha un significato: quando sono avvolti attorno alla fronte significa che la donna non ha figli, diversamente porta una specie di chignon frontale.
L'acconciatura di una donna senza figli - Archivio Fotografico Pianeta Gaia
Come ormai avrete capito, i capelli sono una cosa importante per le Yao, quasi con una valenza sacra: secondo la loro credenza, chiome fluenti portano longevità, salute e buona sorte. A nessuno era concesso di guardare i capelli sciolti di una donna, ad eccezione del marito e dei bambini. Sciogliere i capelli in pubblico era una cosa assolutamente riprovevole e una donna in cerca di marito andava in giro con una stoffa che li copriva, perché il privilegio di vederli poteva spettare solo all’uomo che l’avrebbe sposata. Addirittura, se uno straniero li avesse volontariamente o per caso visti, sarebbe stato costretto a stare trascorrere almeno tre anni presso la famiglia della donna come genere acquisito.
Le donne con figli portano uno chignon sulla fronte - Archivio Fotografico Pianeta Gaia
Queste usanze sono ormai venute meno a partire dagli anni ’80, quando anche in queste regioni ha cominciato ad affluire il turismo. Superato questo retaggio, ora le Yao di Huangluo sfruttano questa loro caratteristica a scopi turistici: organizzano dei piccoli show nel loro villaggio e mostrano le proprie capigliature tranquillamente ai turisti, ricavandone un’integrazione al reddito familiare importante in una delle regioni più arretrate e povere della Cina. Io ho personalmente incontrato in loco degli occidentali che si occupavano di extensions e quindi, anche se hanno negato di essere lì per comprare capelli dalle donne Yao, è molto probabile che ormai esista un fiorente commercio delle loro invidiabili chiome. Del resto, i capelli umani sono un articolo molto richiesto in tutto il mondo e sono molti i paesi, in cui gli strati più poveri della società ricorrono anche a questo mezzo per ricavarne qualche soldo.
ESPERTO: Viaggi etnografici e alternativi
Roberto