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Mondi in bilico: Gli Hamer

Una delle etnie più interessanti della Valle del Fiume Omo in Etiopia

 

Gli Hamer sono un popolo dell'Etiopia meridionale. Vivono nel distretto di Hamer Bena (dal nome delle due etnie principali) in una fertile area di colline coperte di arbusti nel lato sinistro della valle del fiume Omo. Sono in maggioranza pastori e quindi la loro cultura assegna grande importanza al bestiame. Il seguire il bestiame è considerata pratica importantissima e questo va in conflitto con gli obblighi scolastici al punto che, secondo un funzionario locale, solo sei Hamer hanno completato l'istruzione secondaria. Secondo il censimento del 2007 gli Hamer-Banna sono circa 50.000, di cui poco meno di un migliaio vive in città. Gli Hamer veri e propri sono stimati essere circa 23.700.

 

In teoria musulmani sunniti (osservano i cinque precetti islamici), in pratica molti elementi delle loro tradizioni religiose animiste sono ancora presenti nelle loro vite. Credono che gli oggetti naturali (rocce, alberi, ecc.) abbiano l’anima. Credono anche nei jinn, spiriti capaci di assumere sembianze umane o animali ed esercitare la loro influenza sovrannaturale sulle persone. Sia ragazzi che ragazze vengon circoncisi.

 

Gli Hamer sono un popolo di pastori/agricoltori seminomadici, che si spostano dopo alcuni mesi per cercare nuovi pascoli per le proprio vacche e capre e nuovi terreni da sfruttare. In passato erano anche cacciatori, in particolare di maiali selvatici e piccole antilopi, attività che hanno dovuto smettere per mancanza di prede. I villaggi di norma non sono particolarmente popolosi, generalmente costituiti da massimo una ventina di capanne di nuclei familiari imparentati o meno al centro del quale vi è una specie di piazza per le danze e gli eventi sociali, circondato da un recinto di rami. Di notte il bestiame viene portato dentro al recinto. Noi abbiamo passato una notte presso un piccolo nucleo costituito da tre capanne. Quando si costuisce un nuovo accampamento, prima si costruiscono i giacigli di donne e bambini, poi gli si costruisce la capanna attorno. I pilastri di legno flessibile vengono piantati per terra a formare un cerchio e poi legati in cima. I tetti, che possono essere semisferici o conici, sono coperti con paglia nella stagione secca e con stuoie e pelli nella stagione delle pioggie. Gli uomini e i ragazzi di norma dormono all’aperto, su al centro dell’accampamento, vicino al bestiame, per evitare le razzie altrui.

 

Particolare della complessa acconciatura di un adulto Hamer

Particolare della complessa acconciatura di un adulto Hamer - Archivio Fotografico Pianeta Gaia

 

Gli Hamer spesso scambiano i propri prodotti coi vicini per ottenere il sorgo e il frumento che non coltivano. Dal sorgo ottengono delle frittelle o del porridge. Da vacche e capre ricavano latte e carne: difatti, per la nostra cena è stato sacrificato un capretto, cotto in maniera piuttosto approssimativa infilzandone i pezzi su dei rami piantati vicino al fuoco. Quelli che coltivano arano i campi, mentre in passato usavano semplici bastoni. La terra non è posseduta dagli individui: chiunque può liberamente coltivare o lavorare un terreno, frutti e bacche sono di chi li raccoglie. Si spostano quando la terra non è più produttiva oppure invasa dalle erbacce. Spesso diverse famiglie uniscono le proprie mandrie per occuparsene a turno. Nella stagione secca, tutta la famiglia si sposta presso i pascoli, sopravvivendo grazie al latte e al sangue del bestiame che usano bere dopo aver praticato, con una freccia, un taglio alla vena jugulare dell’animale. Di solito lasciano dei campi seminati dai quali torneranno a raccogliere al cambiamento di stagione, anche se, lasciando abbandonati a sé stessi non è che siano particolarmente produttivi. Come per gli altri popoli di questa area, il bestiame è il cuore della vita degli Hamer: rappresentano il benessere e sono indispensabili per pagare le doti matrimoniali.

 

I lavori sono assegnati in base al sesso e all’età. Le donne e le ragazze si occupano di raccogliere dai campi sorgo, piselli, mais e zucche. Devono inoltre occuparsi di procurarsi l’acqua, cucinare e occuparsi dei piccoli, i quali cominciano ad aiutare la famiglia, prendendosi cura del bestiame, attorno all’età di 8 anni. I giovani si occupano della coltivazione dei prodotti agricoli, della difesa del bestiame e qualche volta vanno a razziare il bestiame di altri popoli. Gli adulti si prendono cura degli animali, arano coi buoi e si procurano il miele da alveari selvatici che si trovano sulle acacie. A volte, per alcuni compiti specifici, come un raccolto o la costruzione di un nuovo tetto, vengono invitati i vicini ad unirsi in cambio di birra o della carne di una capra sgozzata per l’occasione.

 

La natura delle relazioni coi vicini possono variare. Le razzie e le contro-razzie di bestiame sono un continuo motivo di attriti. Gli Hamer si sposano solo con appartenenti alla propria etnia, ma non hanno nessun problema a fare loro canzoni, pettinature e perfino nomi dalle etnie vicine come i Nyangatom e i Daasanach.

 

Donne Hamer

Donne Hamer - Archivio Fotografico Pianeta Gaia

 

Gli uomini indossano spesso una stretta gonna a scacchi di tessuto mentre le donne una gonna di pelle di vacca. Le donne Hamer, considerate le più belle dell'Etiopia meridionale (e anche quelle coi seni più belli, parole della nostra guida etiope) usano impiastricciare i propri capelli con una mistura di grasso animale e ocra rossa, non diversamente da come fanno le donne Himba della Namibia. A differenza di queste ultime, i capelli vengono separati in tante piccole treccioline che da lontano paiono quasi capelli lisci, dando a loro quell'aspetto meno "tribale" che hanno, agli occhi degli occidentali, le donne di altri popoli della zona che si rasano il cranio. Gli uomini invece usano decorarsi il capo con dell'argilla colorata e con delle piume, col quale rendere ancora più spettacolari le loro mises. A volte invece sfoggiano elaborate acconciature. Che le teste siano decorate con l’argilla o acconciate, vanno protette. È a questo scopo che gli Hamer adulti vanno sempre in giro con un poggiatesta di legno che impedisce, durante il sonno, che queste si danneggino e all’occorrenza lo usano anche come sgabello. Le donne indossano pelli decorate con perline, file di cauri e metallo (di solito dei piccoli bulloni) e si adornano di orecchini, grossi bracciali di metallo e a volte delle fascie frontali di perline. Indossano un collare, cosparso dello stesso prodotto dato sui capelli, dalla cui forma si può dedurre se a portarlo è una prima o seconda moglie. Nella foto che segue c'è un esempio di quello per una prima moglie, distinguibile dalla protuberanza centrale.

 

Donna sposata Hamer col caratteristico collare

 

I genitori mantengono uno stretto controllo sui figli. Sono i genitori ad autorizzare i maschi a sposarsi e se per le ragazze questo avviene di solito attorno ai 17 anni, molti uomini devono aspettare di aver passato i trenta prima di ottenere questo permesso. Il matrimonio richiede il pagamento di una dote, effettuato dalla famiglia dello sposo a quello della sposa, generalmente costituito da capre, vacche e fucili. Benché possa essere pagato a rate, di norma è talmente alto (ad es. 30 capre e 20 vacche) che di solito non basta una vita per finire di pagarlo. Una delle conseguenze è che quando una famiglia possiede molti animali, le verranno chieste doti ancora più ricche. Il risultato è che non è facile aumentare di numero le proprie mandrie e quindi solo i pochi veramente benestanti possono permettersi tre o quattro mogli. Le donne invece possono sposarsi una volta sola.

 

Uomini Hamer in occasione del

Uomini Hamer in occasione del "salto del toro" - Archivio Fotografico Pianeta Gaia

 

Le donne spesso diventano capofamiglia a causa del fatto che di sovente sposano uomini molto più vecchi ai quali è naturale che sopravvivano (un caso studiato aveva riscontrato ben 27 vedove capofamiglia in un villaggio di 39 nuclei familiari). Quando il marito muore tutto il bestiame la gestione degli affari di famiglia passano alla moglie. Inoltre le donne si occupano anche dei fratelli minori del marito defunto, e del loro bestiame, nel caso di prematura scomparsa dei genitori. Può però succedere che ad un uomo venga chiesto di occuparsi di una vedova o della moglie di un marito assente (di norma suo fratello).

 

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Roberto CORNACCHIA

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