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Il mondo esiste ancora nella sua diversità. Ma questo ha poco a che vedere con il caleidoscopio illusorio del turismo. Forse uno dei nostri compiti più urgenti consiste nell’imparare di nuovo a viaggiare […] per imparare di nuovo a vedere.
Marc Augé
Un'immagine surreale del Salar de Uyuni, Bolivia
Quello che mio marito e io aspiriamo ad essere è viaggiatori e non turisti, proprio come saggiamente suggerito dall’antropologo francese Marc Augé. Per questo, per l’organizzazione del viaggio di nozze ci siamo affidati al competente staff di Pianeta Gaia, che ci ha saputo regalare un’esperienza di viaggio unica: le Ande e la Polinesia.
Un fantastico tramonto nel Salar de Uyuni, Bolivia
I panorami che abbiamo potuto ammirare a altitudini di 3.000, 4.000, 5.000 metri, a una temperatura che ha raggiunto i -12° C durante il giorno, hanno più che ripagato la nostra fatica. Trovarsi di fronte a tali meraviglie della natura (il deserto di Atacama e i geyser di El Tatio in Cile, il Salar de Uyuni e la Laguna Colorada in Bolivia solo per citarne alcuni) aiuta a intraprendere quel viaggio introspettivo che troppo spesso la frenesia della vita quotidiana non ci consente di fare.
Simpatici lama e alpaca nell'altopiano boliviano
È stato il nostro primo viaggio in America Latina, ma sicuramente non sarà l’ultimo. Ci hanno conquistato le persone, al tempo stesso accoglienti e diffidenti nei confronti dello straniero; ci hanno conquistato i racconti delle guide che ci hanno accompagnato alla scoperta della storia e dei costumi locali; ci hanno conquistato i paesaggi, così immensi da lasciare senza fiato; ci hanno conquistato i lama, gli alpaca, le vigogne, le razze e gli squali, aiutandoci a ridimensionare l’immagine che a volte abbiamo di noi stessi nel mondo.
Deserto di Atacama, Cile
Non sapremmo e non potremmo dire quale villaggio, città, panorama, nazione merita più di altre: ognuna lascia qualcosa, basta saperla riconoscere e accettare. Il Cile ci ha lasciato un’atmosfera “alla Inti Illimani maniera”, i colori di Valparaiso, il mistero dei Moai e l’accoglienza delle persone. La Bolivia ci ha lasciato senza fiato di fronte a uno stormo di fenicotteri al tramonto sul Salar de Uyuni, impotenti nel vedere migliaia di minatori-bambini che ancora oggi muoiono in quello che una volta è stata la fortuna del Paese, il Cerro Rico di Potosì, e con tanti interrogativi di fronte a un’integrazione ancora da costruire tra la popolazione indigena e quella di discendenza europea di La Paz.
I moai dell'Isola di Pasqua
La Polinesia, infine, ci ha lasciato i sorrisi della popolazione locale, gli ananas, la vaniglia, le perle coltivate con metodi tradizionali, una natura meravigliosa e dei tramonti indimenticabili. Grazie Pianeta Gaia di aver fatto parte di questa nostra avventura: ci auguriamo che, insieme, sia la prima di tante.
PIANETA GAIA