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Il Zoroastrismo

L'antica religione mediorientale che sopravvive ancora in Iran

Lo Zarathustra che molti occidentali conoscono è quello protagonista del libro "Così parlò Zarathustra" del filosofo tedesco Friedrich Nietzsche ma per un'altra fetta di mondo, Zarathustra - a cui Nietzsche s'ispirò per il nome del suo personaggio ma che non ha niente a che fare - rappresenta tutt'altro: il fondatore di una delle religioni più importanti, quella dominante per secoli in tutto il Medio Oriente, dall'Arabia Saudita fino al Pakistan, prima dell'espansione dell'Islam avvenuta nel VII secolo.

 

Il Tempio del fuoco di Yazd, in Iran - Archivio Fotografico Pianeta Gaia

 

La religione dello zoroastrismo, detta anche mazdeisimo, è monoteista e il suo testo sacro è l'Avesta. Il fulcro dello zoroastrismo è nella lotta tra il bene e il male, rappresentato dal dio supremo Ahura Mazda, onnisciente e caritatevole e che incarna l'Ordine-Verità, opposto ad Angra Mainyu, signore delle tenebre e della morte, propagatore della menzogna. L'umanità è chiamata a scegliere quale delle due vie seguire, per quanto alla fine è previsto che vincerà il Bene. Nello zoroastrismo centrale è il ruolo del fuoco, che non è oggetto di venerazione ma è il simbolo al cospetto del quale i fedeli pregano. Difatti, i templi zoroastriani sono detti "Templi del fuoco" e al loro interno vi è un fuoco acceso.

 

L'atashgah, ovvero l'altare del fuoco - Archivio Fotografico Pianeta Gaia

 

Gli zoroastriani avevano particolari rituali funebri, concentrati sull'anima della persona e non sul corpo, considerato impuro. Il corpo del defunto, per evitare che seppellendolo contaminasse il terreno, veniva esposto nelle cosiddette "Torri del Silenzio", dove gli avvoltoi se ne sarebbero cibati. Oggigiorno i seguaci di questa religione sono poche decine di migliaia, la maggior parte dei quali residente nella città iraniana di Yazd e dintorni, dove sono state scattate le foto che corredano questo articolo. Di questi tempi, che di avvoltoi non ce ne sono più, gli zoroastriani ricorrono alla cremazione.

 

Turisti che salgono in cima a una "Torre del Silenzio", Yazd - Archivio Fotografico Pianeta Gaia

 

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