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Svalbard - III

Il Polo Nord Europeo

 

segue... 

 

Sleddog
La nuova giornata prevede l'escursione con i cani da slitta. Non ho mai fatto questa attività e sono emozionato e curioso. Vengono a prenderci in hotel alle 8.00 e ci portano alla sede per il rito della vestizione. Anche qui tuta caldissma, scarpe Sorel, muffole... Insomma anche oggi potremmo arrivare in giacca, cravatta e ci vestirebbero di tutto punto. Le previsioni erano corrette; oggi è nuvoloso e nevica, ma per contro fa molto meno freddo. Il trasferimento all'allevamento di cani dura circa 30 minuti. Arrivati, sembra di entrare in una cascina dell'Oregon americano. L'allevamento possiede circa 100 cani che al nostro arrivo abbiano, ululano, tirano con forza incredibile la catena a cui sono legati. Non sono arrabbiati o aggressivi, ma semplicemente hanno una pazza voglia di correre e lo fanno capire.

 

Ho conquistato un amico - Archivio Fotografico Pianeta Gaia

 

Create le coppie, viene dato a ognuno di noi un foglio con l'elenco dei cani da prendere, imbragare e attaccare alla slitta. Ci viene fatta una breve spiegazione di come legare i cani e poi possiamo partire alla ricercare i cani. Dico veramente cercare perchè ci sono 100 cani e 100 cucce di legno col nome. All'inizio ho qualche qualche timore ad avvicinarmi, perchè l'abbaiare e la foga dei cani è tanto forte che non sono così sicuro di quale "festa" vogliano farmi. Nella relatà vogliono solo correre e giocare. Slegato il primo cane, sono imprepararto alla reazione. Il cane parte tipo missile e rimango in piedi per miracolo; altro che attaccare il cane alla slitta, è lui che mi sta portando in giro. Insomma la preparazione delle slitte non è facile, ma molto divertente e dopo non poche difficoltà siamo pronti.

 

Pronti alla partenza - Archivio Fotografico Pianeta Gaia

 

Finalmente si parte! Ci sistemiamo a coppie per ogni slitta, uno guida e il secondo resta seduto sulla slitta, poi ci si darà il cambioOgni slitta ha sei cani e per ogni formazione c'è sempre un cane "alfa" ossia un maschio leader che viene riconosciuto come tale dagli allevatori (lui è il primo a cui viene dato da mangiare ad esempio). Pochi metri dopo la partenza ci aspetta  una piccola discesa in contropendenza, in cui i cani corrono a perdifiato. Il classico battesimo dello sleddogger. Non do il giro per miracolo!

 

I cani tirano veramente molto, anche sulla neve fresca - Archivio Fotografico Pianeta Gaia

 

Guidare è bellissimo, ma sicuramente anche faticoso; è necessario muoversi spesso a destra e sinistra sui pattini per direzionare la slitta ed evitare di affondare. La cosa più incredibile è però fermarsi. La slitta è dotata di una sorta di rampone da schiacciare a terra col piede, ma i cani sono talmente scatenati che in due occasioni pur saltando con due piedi sul freno la slitta non si ferma (la neve fresca fa poco attrito) e affianco quelli davanti a me, scatenando le ire della guida. Una delle regole raccomandazioni che ci sono state fatte è proprio di non affiancarsi per evitare che i cani si mischino, intrecciando le briglie e creando quindi un bel casino. Cosa che è puntalmente successa! Mica vogliamo farci mancare qualcosa?

 

Un passeggero

Lì sotto si sta al caldo - Archivio Fotografico Pianeta Gaia

 

A metà strada ci fermiamo per la visita alla "Ice Cave", una grotta di ghiaccio creata da un fiume sotterranea che in inverno congela ed è possibile accedervi. L'entrata è strettissima e sicuramente non adatto a chi soffre di claustrofobia. Il ritorno è altrettanto bello, ma avendo preso le misure con la guida della slitta - almeno in parte - posso godermi lo spettacolo del nulla bianco che mi circonda.

 

Mia figlia ha trovato un nuovo amico - Archivio Fotografico Pianeta Gaia

 

La Miniera e la Banca mondiale del semi
Oggi è l'ultimo giorno, approfittiamo della mattinata per andare a visitare una delle tante miniere. Sin dal 1600 queste isole sono state raggiunte da pionieri alla ricerca di nuove aeree di pesca della balena e dei trichechi, ma non sono mai stati abitate stabilmente. Dal 1925 in avanti la scoperta di carbone ha dato inizio a una nuova conquista dell'isola con l'apertura di numerose miniere. Attualmente sono abbandonate, ma alcune possono essere visitate. La cosa incredibile è che all'interno tutto è ancora intatto. È come se la miniera fosse stata abbandonata improvvisamente. Vi sono ancora gli uffici, con scrivanie, dossier, ricevute, fogli, abbigliamente appeso. Un'atmosfera incredibile e spettrale al tempo stesso.

 

L'interno della miniera di carbone - Archivio Fotografico Pianeta Gaia

 

Sulla via dell'aeroporto, facciamo infine un'ultima tappa per vedere l'entrata della "Banca dei semi". Questo straordinario luogo, che non può essere visitato, raccoglie al suo interno i semi di tutte le piante presenti al mondo che vengono congelate per fornire una rete di sicurezza contro la perdita  del "patrimonio genetico tradizionale" delle sementi. La nostra avventura è terminata, ma sicuramente la voglia di tornarci è già nei nostri cuori.

 

Svalbard - I

Svalbard - II

ESPERTO: Africa, Usa & Canada, Australia & Nuova Zelanda

Gianni PAROLA

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