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Perché andare in Orissa

La nostra miniguida allo stato indiano ricco di minoranze etniche

 

PERCHÈ ANDARE IN ORISSA

L'Orissa, o per meglio l'Odisha visto che dal 2011 il nome è stato modificato per legge, è uno dei più interessanti stati dell'India da visitare. Meno noto al turismo di massa delle superstar Rajasthan e Gujarat, ha molto da offrire al visitatore, potendo mescolare storia e natura: antichi templi e alcune fra le più belle spiagge del paese, maestose fortezze e belle cascate, una grande biodiversità e molte minoranze etniche interessanti. Quella che l'Orissa offre è un'India diversa da quella che spesso appartiene al nostro immaginario ma non per questo è meno autentica.


DIFFICOLTÀ DEL VIAGGIO

L'India mette spesso il viaggiatore di fronte a situazioni di traffico, affollamento e grande crudezza che non tutti sono preparati ad affrontare. Le condizioni igieniche spesso non sono ottimali, evitate quindi di mangiare verdure crude o frutta non sbucciata, e di bere acqua non imbottigliata o bevande con ghiaccio. La cosiddetta area tribale, costituita da piccoli villaggi in zone collinari spesso uniti da strade in pessimo stato, dal 2012 è soggetta a diverse limitazioni istituite per tutelare le popolazioni locali. È necessario ottenere in anticipo dei permessi, è obbligatoria la presenza di un rappresentante dell'etnia locale durante la visita, sono vietati foto e video durante la visita ai mercati ed entrare nelle case dei locali. È importante affidarsi a un'organizzazione esperta che conosca non solo le diverse lingue parlate da ogni etnia ma anche quali sono i villaggi più autentici e interessanti da visitare.

 

Il Tempio Lingaraja di Bhubaneswar

 

QUANTI GIORNI SERVONO

Un paio di settimane per poter combinare la parte storica/culturale con quella tribale sono il minimo sindacale per visitare uno stato dalle dimensioni superiori a quelle della Grecia. Chi vuole approfondire la visita nell'area tribale deve mettere in conto qualche giorno in più sia perché nella zona ci si sposta meno velocemente che altrove e sia per concedersi i tempi per entrare in contatto con le comunità locali. Chi vuole rilassarsi al termine di un viaggio impegnativo può aggiungere qualche giorno nelle belle spiaggie di Chandipur o Puri.

 

IN CHE STAGIONE È MEGLIO ANDARE

L'Orissa è caratterizzato da un clima di tipo tropicale, con temperature giornaliere che si assestano tra i 25° e i 30° per tutto l'anno. Il periodo migliore è quello compreso tra novembre e marzo, non troppo caldo e asciutto. Da agosto a ottobre si manifesta il monsone che innalza parecchio l'umidità e il senso di afa, anche se il Festival induista di Puri si tiene proprio in questo periodo. In compenso l'altro evento più interessante dell'area, il Festival delle danze tradizionali di Konarak che ha lo stupendo Tempio del Sole come quinta, si tiene a dicembre.

 

Un momento del Rath Yatra festival di Puri

 

A CHI PIACERÀ ANDARE IN ORISSA

Agli appassionati di arte e cultura induista, ai viaggiatori che amano una destinazione ancora poco battuta dal turismo occidentale, a coloro che hanno già conosciuto l'India più nota e vogliono conoscere una delle facce meno note del subcontinente, a chi nutre un particolare interesse per le popolazioni che seguono lo stile di vita tradizionale, a chi è pronto a entrare in contatto con un paese dalla grande spiritualità ma la cui povertà a volte può essere straziante.

 

I MUST

Bhubaneswar

La capitale dello stato è trafficata e rumorosa ma basterà concentrarsi nell'area degli edifici storici, che hanno fatto meritare alla città il soprannome di Città dei Templi, per sfuggire al caos e rifarsi gli occhi con le stupende strutture induiste erette nei pressi del Lago Bindu Sarovar quali il Lingaraja Mandir, il Mukteshwar Mandir, il Parsurameswar Mandir e il Brahmeshwar Mandir. La città possiede anche un interessante Museo Etnografico e a 7 km dalla città si possono visitare le grotte di Udaygiri e Khandagiri dalle parete finemente scolpite.


 

Konarak

Assieme a Bhubaneswar e Puri, è una delle tre città che costituiscono il cosiddetto Triangolo Sacro dell'Orissa. Qui si viene soprattutto per visitare lo strepitoso Tempio del Sole, dichiarato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, la cui forma riproduce quella del carro delle divinità, con enormi ruote scolpite. I tanti particolari architettonici e i numerosi aneddoti succedutisi nella storia di questo capolavoro del XIII secolo, fanno apprezzare, qui più che altrove, l'ausilio di una guida competente.

 

Particolare di una cupola del Tempio del Sole di Konarak

 

Puri

Che siano pellegrini induisti, turisti locali o hippies occidentali, Puri ha sempre visto molti viaggiatori popolarne le strade. I primi vengono per il Tempio di Jagannath, soprattutto durante il famoso Rath Yatra, il festival estivo durante il quale tre grandi e pesantissime carrozze che paiono templi vengono tirate a forza dai fedeli per un percorso di 2 km. Al di fuori di questo periodo molti indiani vengono invece per motivi più prosaici: qui si trova una lunga spiaggia sabbiosa che può diventare anche molto affollata quando, nei periodi festivi, la gente accorre in massa soprattutto dal non lontana Calcutta. Negli anni '70 gli hippies avevano eletto Puri a una delle loro località preferite dell'India per la facilità con la quale si poteva trovare il bhang, un preparato della cannabis tradizionalmente usato nelle bevande o nei cibi.

 

Lago Chilika

In realtà, più che di un lago si tratta di una laguna, quindi con acque salmastre, la più grande di tutta l'Asia sebbene le sue dimensioni dipendano molto dalla stagione, variandi dai circa 600 km quadrati della stagione secca agli oltre 1000 del periodo dei monsoni. Separata dalle acque del Golfo del Bengala da una striscia di sabbia lunga 60 km, è un paradiso per uccelli acquatici come airone, cicogne e fenicotteri rosa che si radunano qui durante l'inverno.


Spiaggia di Chandipur

Chandipur è una tranquilla località di mare, a circa 200 km da Bhubaneswar, nota per l'incredibile dimensione del fenomeno della marea, che recede di 4 km ogni giorno, al punto che molti turisti inseguono le onde direttamente a bordo di una jeep. Quando c'è abbastanza acqua è un posto sicuro dove balneare, a differenza di altre località dove le onde possono trascinare lontano dalla battigia anche i nuotatori esperti.

 

Area Tribale

In Odisha, e nei confinanti stati del Chhattisgarh e Andra Pradehs, vivono 62 gruppi etnici che costituiscono circa un quarto della popolazione dello stato e che abitano per la maggior parte nelle zone colline e boscose del centro e del sudovest. Fino a agli '70 erano tutti animisti, ultimamente molti si sono convertiti al Cristianesimo per via delle molte missioni impiantate nelle loro aree. Alcune etnie non sono contente del turismo perché ritengono, non sempre a torto, di essere sfruttate senza ricevere nulla in cambio. É quindi importante affidarsi a guide non solo competenti ma rispettose degli usi locali. Le etnie più note sono quelle dei Kondh, dei Bonda, dei Gond e dei Gadaba.

 

Donna Kondh

 

DA PORTARE CON SÉ:

Un passaporto valido e il visto consolare, formalità per ottemperare la quale potete affidarvi a noi; non ci sono vaccinazioni obbligatorie ma le zanzare possono essere fastidiose. Abbigliamento fresco e traspirante, adeguato al clima caldo che si affronterà e qualcosa da coprirsi nelle serate più fresche o dal getto dell'aria condizionata degli alberghi. Scarpe comode, cappello e occhiali da sole, costume da bagno per il mare ma anche per le piscine degli alberghi e calzini da calzare quando si entra nei templi in cui bisogna togliersi le scarpe. Ma le cose più importanti di tutte sono un bel sorriso e un atteggiamento calmo e positivo col quale affrontare tutte le situazioni e i piccoli ostacoli che si possono presentare durante un viaggio molto coinvolgente ma anche impegnativo.

 

COSA COMPRARE:

L'artigianato in Orissa, e in India in generale, è molto vario, colorato ed economico, al punto che si rischia di riempire la valigia fin dai primi giorni. Oggetti in legno, pietra, ceramica e metalli, dipinti, gioielli finemente lavorati, bei tessuti di seta e cotone come gli stupendi sari indossati dalle donne locali. Come spesso accade, può succedere che le guide o i tassisti cerchino di indirizzarvi verso un negozio da loro conosciuto, dal quale probabilmente ottengono una commissione in caso di acquisto. Ricordate sempre che non siete costretti a seguire i loro consigli e che le trattative per gli acquisti vanno sempre affrontate con lo spirito giusto, senza voler battere il record di sconto ogni volta. Anche questo è un modo per dimostrare rispetto verso i locali.

 

ESPERTO: Viaggi etnografici e alternativi

Roberto CORNACCHIA

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