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Perché andare in Oman

Piccola guida al poco conosciuto stato della penisola arabica

L'Oman è un paese abbastanza sottovalutato da un punto di vista turistico rispetto agli altri della penisola arabica: certo non ha città stupende come lo Yemen (ma nemmeno vi è la guerra che martirizza quel paese), non ha la sfilza di modernissimi grattacieli degli Emirati Arabi e non è un paese appena aperto al turismo occidentale, e quindi tutto ancora da scoprire, come l'Arabia Saudita. Quindi cosa offre l'Oman ai visitatori? Molto, come scoprirete continuando la lettura, ma soprattutto la "spontaneità": è un paese che non ha bisogno del turismo per sopravvivere e quindi quello che vi trovate è così come lo è sempre stato per secoli, non costruito ad arte per attirare turisti.

 

DIFFICOLTÀ DEL VIAGGIO

Nessuna vera difficoltà contraddistingue un viaggio in Oman: il paese è moderno, autostrade e strade sono in ottimo stato, corrente elettrica e acqua giungono - per preciso volere dello scomparso Sultano Qaboos - in ogni città o villaggio. Fino a prima della pandemia era obbligatorio il visto ma da febbraio 2022, quando il paese è entrato nel ristretto novero dei paesi considerati "corridoi turistici", non è più necessario per i viaggi di 10 giorni o meno, basta solo il Green Pass aggiornato (non sono richiesti tamponi negativi). Gli alberghi sono di livello medio/alto, essendo di norma il ricco cliente arabo quello a cui si rivolgono principalmente. La gente è estremamente ospitale e serena e la criminalità è letteralmente inesistente. Negli wadi vi sono tratti a nuoto in cui non si tocca: è comunque possibile farsi prestare un giubbotto salvagente.

 

La Grande Moschea del Sultano Qabus a Muscat - Copyright Pianeta Gaia

 

QUANTI GIORNI SERVONO

L'Oman è grande poco più dell'Italia, ma larga parte dei suoi territori sono desertici. Si può sommariamente dividere il paese in tre parti: 1) il nord-est che va dal confine con gli Emirati Arabi al territorio antistante l'Isola di Masirah, 2) il Dhofar che è la regione all'estremo ovest e confina con lo Yemen; 3) il cosiddetto Quarto Vuoto, cioè il vastissimo deserto di Rub-al-Khali (il secondo più vasto del mondo), che costituisce un mondo a sé. Se ci si concentra sulla prima area, quella più ricca di siti interessanti, i 10 giorni al di sotto dei quali non serve il visto sono sufficienti, eventualmente concedendosi un po' di mare. Se invece si vuole aggiungere il Dhofar servono 3/4 giorni in più, almeno altrettanti se ci si vuole addentrare nel Quarto Vuoto, spedizione sicuramente affascinante ma che necessita di adeguata preparazione logistica.

 

IN CHE STAGIONE È MEGLIO ANDARE

Il clima è un fattore di cui tenere conto in ogni viaggio, a maggior ragione in un viaggio in Oman. Essendo un paese dal clima desertico, in estate le temperature possono diventare estremamente alte (a luglio è normale superare i 40° nella capitale Muscat, non parliamo poi del deserto) quindi si consiglia di viaggiare tra Ottobre e Aprile, anche se nella punta orientale del paese il clima è più ventilato e quindi più sopportabile rispetto a quello dell'interno o della capitale. Un fattore di cui tenere conto è il ramadan che si verifica in un periodo diverso ogni anno: gli Omaniti, pur potendo essere definiti degli islamici moderati, sono molto rispettosi delle norme stabilite dalla loro religione e quindi, durante questo periodo di digiuno collettivo, è difficile di giorno trovare aperti quei ristoranti che normalmente invece costituiscono uno degli aspetti più interessanti del viaggio in questa terra.

 

A CHI PIACERÀ ANDARE IN OMAN

L'Oman ha un vasto ventaglio di cose interessanti da mostrare al viaggiatore curioso: una capitale moderna, città storiche come architettura e stile di vita come Nizwa, villaggi antichi costruiti con mattoni di fango e circondati da ingegnosi terrazzamenti, spettacolari deserti le cui sabbie spaziano dal rosso a un surreale bainco accecante, spiagge selvagge bagnate da acque turchesi, spettacolari wadi le cui acque fresche faranno la gioia dei più avventurosi. Nonostante questo, è un paese non molto frequentato dal turismo occidentale, che spesso non si allontana troppo dalle zone di mare, e quindi ha ancora il raro sapore del paese incontaminato dallo stile di vita occidentale.

 

Una delle piscine naturali di Wadi Tiwi - Copyright Pianeta Gaia

 

I MUST

 

MUSCAT

La capitale del paese, nonostante sia di gran lunga la città più popolosa del paese e il ricco passato legato al commercio dell'incenso, non è una tappa imperdibile per il turista ma visto che è inevitabile passarci poiché è qui che si trova l'aeroporto internazionale di gran lunga più utilizzato, tanto vale dargli un'occhiata. I siti più importanti da vedere sono la moderna Grande Moschea del Sultano Qabus, completata nel 2001, e il Palazzo Al Alam, peraltro ammirabile solo dall'esterno, ma non può mancare una visita al souq di Muttrah, con la più vasta scelta di merci e souvenirs del paese e un'interessante mercato del pesce .

 

NIZWA

Nizwa, nella regione interna del Dakhiliyan, è una delle città più antiche dell'Oman. Da sempre centro di commerci ed ex-capitale nel VI e VII secoli, la sua posizione interna e relativamente difficile da raggiungere, l'ha resa meno incline ai cambiamenti delle città costieri, facendone una roccaforte degli usi e costumi tradizionali. L'edificio più imponente è sicuramente il Forte dalle poderosi torri, al cui interno si sviluppa un caratteristico dedalo di stradine strette. Imperdibile il souq, dove potrete trovare i datteri più disparati (e buoni) del paese, soprattutto il venerdì mattina, quando si tiene il folkloristico mercato del bestiame durante gli allevatori fanno sfilare le proprie bestie davanti agli interessati (ed elegantissimi) possibili acquirenti.

 

IL QUARTO VUOTO

Rub al-Khali, ossia "Il quarto vuoto" (secondo il Corano, "quarto" inteso come "quarta parte" dopo cielo, terra e mare), è il più grande deserto di sabbia del mondo, estendosi per 1000 chilometri, con una larghezza di 500, in Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Oman e Yemen. Ancora ampiamente inesplorato e praticamente disabitato poiché pure i Beduini si limitano a frequentarne solo i margini, è il sito più ricco di petrolio del mondo, alla base della prosperità dei paesi della penisola arabica. Visitarlo è un'autentica avventura nel nulla, tra dune barcane e paesaggi surreali, possibile solo con driver esperti e dotati di navigatori satellitari.

 

Il mercato del bestiame di Nizwa - Copyright Pianeta Gaia

 

SALALAH E IL DHOFAR

Salalah, seconda città del paese per numero di abitanti, e la regione del Dhofar, confinanti con lo Yemen a ovest e l'Arabia Saudita a nord, hanno un clima tropicale che non ha eguali in altre zone dell'Oman. Quando in tutto il resto del paese, tra giugno e agosto si boccheggia dal caldo, in questa regione il monsone khareef porta umidità e freschezza, generando piogge e umidità che danno origine a vallate lussureggianti, cascate e monti boscosi che attirano turisti in cerca di un clima gradevole da tutta la Penisola Araba. Se a questo si aggiungono le belle spiagge nei dintorni di Salalah, si comprende perché il governo Omanita consideri questa area la zona turistica d'elezione del paese.

 

L'ISOLA DI MASIRAH

Masirah è l'isola più grande dell'Oman: lunga 95 km e larga al massmo 17, raggiungibile col traghetto che parte dal porto di Shannah in circa un'ora e mezzo di navigazione. Abitata da circa 12.000 persone dislocate per lo più nella parte settentrionale dell'isola, ha aperto al turismo solo negli anni '90 e, benché vi siano alcuni alberghi di buona qualità, è ancora largamente ignorata dal turismo di massa. Ne consegue che le sue splendide e selvagge spiagge (belle soprattutto quelle sulla costa orientale mentre quelle occidentali sono spesso fangose e poco fruibili) sono pressoché deserte, ideali per chi vuole godersi senza fronzoli un mare strepitoso oppure, nel periodo estivo, darsi al kitesurfing, grazie ai venti monsonici stabilimente oltre i 20 nodi.

 

WADI E DOLINE

In Oman vi sono alcuni splendidi wadi, per chi non lo sapesse si tratta dei letti di torrenti non perenni, che a volte si trasformano in veri e propri canyon. Sono luoghi dove le fresche acque hanno scavato nella delle piscine naturali, a volte profonde alcuni metri e altre pochi centimetri, in cui è un'assoluta goduria tuffarsi in un clima così caldo come quello dell'Oman. Fra i più belli in assoluto vi sono il Wadi Shab, che termina in una grandiosa grotta chiusa che racchiude una piccola cascata, e il meno conosciuto ma più avventuroso Wadi Tiwi, preceduto da un piccolo villaggio affacciato su palmeti terrazzati. Di tipo diverso, benché ugualmente fresca, è l'escursione che è possibile godere alla stupenda dolina di Bimmah, una gigantesca piscina naturale  scavata nella roccia calcarea, larga circa 40 metri e caratterizzata da fresche acque color smeraldo.

 

Il surreale deserto di sabbia bianca detto Sugar Dunes - Copyright Pianeta Gaia

 

DA PORTARE CON SÉ:

Anche se lo visiterete in inverno, in Oman è sempre piuttosto caldo (temperature minime invernali nella capitale attorno ai 17°) e quindi portate con abiti leggeri, giusto una felpa per le serate fresche, specie se avete in mente di passare una o più notti nel deserto, dove notoriamente c'è un'elevata escursione termica. Visto che alcune spiagge sono piuttosto selvagge o di sassi, delle calzature da scoglio vengono sicuramente utili, anche nel caso in cui ci si avventuri negli wadi, in cui si alternano tratti di nuoto ad altri di cammino in mezzo alle rocce, a volte anche piuttosto scivolose. Maschere e pinne per chi vuole fare snorkeling, e tutto quanto necessario per godersi una spiaggia. Gli Omaniti non sono amanti della spiaggia ma dell'ombra e presso ogni spiaggia, tranne quelle più remote, è sempre disponibile qualche gazebo in cui stare al riparo dal solleone. Al di fuori della spiaggia, è consigliato un abbigliamento modesto, con gambe e spalle coperte, anche se non avete intenzione di visitare una moschea.

 

COSA COMPRARE:

In Oman vi è un vero culto per i datteri: ne troverete di svariate e prelibate qualità e, oltre a gustarvele tutte, potreste portarne qualche confezione a casa come regalo. Lo stesso dicasi per l'incenso, non a caso l'Oman era uno dei paesi attraversato dalla cosiddetta Via dell'Incenso, che portava nei paesi affacciati sul Mediterraneo questa essenza ed altre provenienti dall'Estremo Oriente. La produzione locale in oggetti di argento ha una grande tradizione, così come quella del khanjar, il grosso pugnale dalla caratteristica forma curva che è ancora oggi considerato una parte irrinunciabile dell'abbigliamento tradizionale. Altre produzioni tipiche locali sono il vasellame in terracotta e cestini di erbe intrecciate in varie forme e dimensioni. Dove trovare tutto ciò? Beh, siete in un paese arabo e non dovrete far altro che recarvi in uno degli innumerevoli souk e immergervi nella loro inconfondibile atmosfera.

 

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Roberto CORNACCHIA

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