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Mondi in bilico: I Nenets - II

L'accampamento

 

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La situazione degli insediamenti abitativi in queste zone è in evoluzione perché sempre più Russi - attirati da lavori ben retribuiti negli impianti di estrazione del gas (si stima che nella penisola dello Yamal vi sia un quarto di tutte le riserve di gas conosciute) e degli altri minerali preziosi della zona - emigrano a queste latitudini. A ciò va aggiunto che, solo nel nuovo millennio, sono state affinate tecniche edilizie che consentono di  costruire edifici sul permafrost che siano più complessi delle semplici abitazioni di legno a un piano che erano le uniche che si potevano erigere fino a pochi decenni fa. Ovviamente questo ha comportato un aumento esponenziale delle strutture (ospedali, fabbriche, condomini, ecc.) e reso la vita in città più attraente. Ciò nonostante i Nenci - benché una parte di loro abbia abbandonato lo stile di vita nomade tradizionale - vivono ancora in maggior parte in stoybische (accampamenti) composti da alcune chum, le tradizionali tende coniche ricoperti di pelli di renna, raramente composte da un numero di tende che raggiunge la doppia cifra.

 

Uno "stoybische" composto di più chum - Archivio Fotografico Pianeta Gaia

 

Una chum - al cui smantellamento e ricostruzione ho assistito durante la migrazione - è costituita da una struttura di pali di legno di numero variabile tra i 25 e i 60 (nella nostra ne ho contati 42), a seconda delle dimensioni della tenda, lunghi sui 5/6 metri su cui vengono appoggiate e fissate con delle corde delle grandi pezze di pellicce di renna. Con due pezze, costituite da 40/45 pellicce cucite in doppio strato, si copriva l'intera struttura. Nella realizzazione della nostra chum sono state usate quattro pezze - per un totale di poco meno di 200 pellicce usate - per realizzare un secondo strato di copertura. In corrispondenza della porta, le pellicce non sono fissate alla struttura, in modo da poter essere aperte e richiuse. In estate, al posto delle pellicce, alcuni utilizzano della corteccia di betulla opportunamente trattata o delle più moderne tele cerate. Non lontano dalla porta vi era una specie di finestrella, ovvero un piccolo riquadro di plastica trasparente, da cui entrava la luce. Ulteriore luce proviene dall'alto, dove i pali si congiungono e dove la canna fumaria della stufa esce, in modo che il fumo non permanga all'interno. La nostra chum era di sei metri di diametro, ma siamo stati accolti anche in una chum più grande, di otto metri di diametro. Ovviamente questo dipende anche dal numero di persone che la abitano: la nostra, in cui vivevano cinque persone, non necessitava di dimensioni particolarmente grandi.

 

Due Nenets all'interno di una chum - Archivio Fotografico Pianeta Gaia

 

Quando si monta la chum, la prima cosa che si poggia sulla neve è una lastra di ferro, sopra la quale verrà posizionata la stufa che starà al centro della tenda e che, se tenuta accesa tuto il giorno, garantisce una temperatura interna sui 15/20°. Sui lati della lastra vengono disposte delle assi di legno, in modo da craere una zona dove si può camminare scalzi quando si rimane in tenda. Nelle parti più esterne si dispongono dei rami, per creare un po' di distacco dal manto nevoso, sopra i quali vengono posizionate delle pellicce di renna, a volte con l'aggiunta di leggeri materassi di gommapiuma come nel nostro caso. La zona tra la stufa e la parte opposta all'entrata è considerata sacra e le donne non possono attraversarla (precetto che abbiamo rispettato anche noi ospiti). Per questo le donne di notte tendono a posizionarsi nella zona più vicina all'ingresso, mentre gli uomini stanno in quella più lontana. Altri tabù riguardano i bastoni che sostengono la tenda, che gli uomini non possono toccare. All'interno della chum non vi sono mobili, a parte un basso tavolino usato per mangiare. Vicino all'ingresso vi è una specie di ingegnoso rubinetto, azionabile manualmente. Gli abiti e gli oggetti possono essere appesi ai bastoni della struttura. La zona notte può essere resa un po' più intima con una stoffa che pende dai pali, ma che non arriva a coprire i piedi, che sono posizionati verso la stufa. Quando le temperature esterne sono molto rigide, cioè sotto i -30°, i cani vengono laciati entrare a dormire nella chum e ovviamente si appoggiano agli umani per scaldarsi.

 

Smontaggio della chum in vista della migrazione - Archivio Fotografico Pianeta Gaia

 

Ultimamente si vedono anche delle "balok", delle cabine di legno ricoperte di pellicce di renne che misurano 2 per 4 metri di base, alte un paio, che non necessitano di essere montate e smontate tutte le volte. Disposte su una slitta, sono una specie di "roulotte", in uso più che altro presso i Nenets più orientali, per quanto anche presso di loro la chum conica sia quella più usata. La frequenza delle migrazioni varia con le stagioni. Nel periodo invernale, quando le renne sono rallentate nella ricerca dei licheni dalla neve, i pascoli vengono esauriti più lentamente e le chum possono rimanere nel loro posto anche per alcune settimane (massimo 5/6). In estate, anche per via della minor distanza che le slitte possono percorrere (tra gli 8/20 chilometri con la neve e tra i 3/11 con l'erba), si migra a giorni alterni, per consentire alle renne - che nel frattempo hanno partorito i piccoli verso maggio - di trovare sempre nuovi pascoli, cosa che li rende i nomadi più mobili in assoluto.

 

Angelika si lava le mani nell'ingegnoso "rubinetto" dei Nenets - Archivio Fotografico Pianeta Gaia

 

Anche lo spazio attorno alla chum è codificato. Le slitte sono disposte nei pressi della chum, con quelle per le donne più vicine all'ingresso e quelle degli gli uomini sul retro. Uno dei motivi è che per i Nenci le donne non possono avvicinarsi al retro della chum. In questa zona viene posizionata una slitta sacra, con la punta appoggiata sulla chum in direzione del centro della tenda. In generale, quando svolgono dei lavori all'esterno, le donne lo fanno di fronte alla tenda mentre gli uomini tendono a svolgerli sul retro. Le renne di norma non stanno nei pressi della chum ma ad alcuni chilometri di distanza. Fanno eccezione i cani Samoiedo, le "avka" (di cui parlerò più avanti) e, se servono, alcuni maschi di renna da utilizzare per tirare le slitte. Le toilette, in pratica la zona di bosco dove fare i propri bisogni, sono posizionate lontano dalla tenda e diverse per uomini e donne. Se le renne sono nei pressi della chum, è consigliabile andare in bagno con un bastone per tenerle a distanza, visto che - soprattutto in inverno - sono sempre in cerca di qualcosa per integrare la loro dieta altrimenti povera di sali.

 

continua...

 

Popoli: I Nenci o Nenets - I

 

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