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Gli Himba sono monoteisti e venerano il dio Mukuru e i propri antenati. Mentre Mukuru può solo benedire, gli antenati possono benedire ma anche maledire, motivo per cui sono tenuti in grande considerazione. Al centro di ogni villaggio-famiglia, vi è un fuoco sacro, gestito da un apposito guardiano che ha anche il compito di comunicare periodicamente con Mukuru e gli antenati, che fanno da tramite quando Mukuru non può rispondere direttamente. Gli Himba credono nella omiti, una specie di magia nera a cui spesso attribuiscono gli eventi nefasti che li colpiscono e alla quale cercano di far fronte rivolgendosi a guaritori.
Giovane donna con le caratteristiche trecce e l'erembe
Gli Himba sono poligami, di solito un uomo ha un paio di mogli, e praticano matrimoni organizzati dai padri che scelgono per i propri figli maschi ragazze che nella fase puberale, a volte con appena 10 anni di età, ufficialmente una pratica illegale ma ancora diffusa. I ragazzi vengono circoncisi prima della pubertà e vengono considerati uomini quando si sposano, mentre le ragazze acquisiscono lo status di donna adulta solo dopo la prima maternità.
Ragazzo con la treccia "all'indietro"
Gli Himba, come la quasi totalità delle popolazioni africane che seguono lo stile di vita tradizionale, hanno una grande cura del proprio aspetto. Le donne utilizzano la otjize, una miscela di grasso animale, cenere e ocra sminuzzata, spesso profumata con della resina, che spalmata quotidianamente su corpo e capelli protegge la pelle dal sole cocente (mantenendola morbida) e dalle punture degli insetti, immancabili presso chi alleva animali. Questo perché alle donne, diversamente dagli uomini, non è consentito usare acqua per lavarsi (probabilmente retaggio di un'epoca passata in cui ci fu una grave siccità), cosa che invece fanno con una specie di bagno di vapore, coprendosi con una coperta e cospargendosi del fumo ottenuto da un piccolo braciere in cui bruciano, assieme a un po' di carbone, foglie e cortecce profumate. Pari attenzione è dedicate alle acconciature, precisamente codificate in base al sesso, all'età e allo status sociale, addirittura ve n'è una apposita utilizzata per i gemelli. Ugualmente simbolici sono i copricapi femminili, da cui è possibile determinare se la donna è sposata o meno.
Ragazza in età preadolescenziale con le due trecce in avanti - Archivio Fotografico Pianeta Gaia
Sia le acconciature che i gioielli rivestono un ruolo importante per gli Himba, indicatori di età e stato sociale all'interno della comunità. I bambini di norma hanno i capelli rasati o una striscia di capelli che vengono lasciati crescere in cima alla testa. Prima di diventare degli adolescenti, i capelli di questa zona del cranio vengono lasciati crescere: i maschi ne fanno una treccia che si estende verso la nuca, le ragazze ne ricavano due trecce che cascano in avanti. A volte le ragazze che hanno una gemella se ne lasciano crescere solo una, quasi a rappresentare che sono complete solo in presenza dell'altra. Quando si diventa adolescenti per i ragazzi non cambia lo stile (non fino a quando non saranno pronti a sposarsi) mentre le ragazze, ormai diventate donne e pronte per essere date in moglie, si lasciano crescere lunghe trecce che ricoprono con l'otjize, spesso con le estremità con i capelli crespi liberi e voluminosi, che formano una capigliatura molto particolare. Alcune ragazze lasciano che le trecce scendano in avanti, quasi come un velo a coprire il volto. Le donne sposate da un anno o già diventate madri, indossano l'erembe, un copricapo in pelle animale (una volta soprattutto di vacca, ora principalmente di capra) dalla vaga forma di corona. Gli uomini una volta sposati di norma tengono i capelli rasati e portano semplici copricapi di stoffa, ma ormai il loro look è quasi indistinguibile da quello di altri namibiani. I gioielli sono di norma realizzati con decorazioni in conchiglie e/o metalli applicate su pelle di mucca o capra. In genere si tratta di collane, bracciali e cavigliere, anche questi che cambiano ai vari passaggi d'età. Il resto dell'abbigliamento è costituito da gonne di pelle di capra, a volte in più strati.
Una coppia Himba: la semplicità dell'abbigliamento maschile a confronto della ricchezza di quello femminile
Nonostante abbiano attraversato indenni i secoli, i costumi degli Himba non sono più così impermeabili alle influenze del mondo occidentale: sono sempre più frequenti i giovani che vogliono andare a scuola (il governo namibiano ha istituito delle “scuole mobili” così gli Himba, che sono semi-nomadi, possono continuare a frequentarle anche quando devono spostarsi per cercare nuovi pascoli) dove finiscono inevitabilmente per essere attratti dalle possibilità della vita moderna. Quando abbandonano il villaggio, generalmente per Opuwo che è l'unica città di una certa dimensione, inevitabilmente abbandonano anche gli abiti tradizionali, dal resto dei Namibiani considerati simbolo di arretratezza e analfabetismo. Abbandonare il villaggio significa anche uscire dal suo abbraccio protettivo: in un mondo dove ognuno bada a sé, gli Himba meno bravi ad adattarsi al diverso stile di vita finiscono inevitabilmente con l'ubriacarsi a ripetizione e cercare di mendicare soldi ai turisti per le foto.
ESPERTO: Viaggi etnografici e alternativi
Roberto