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Perché andare sull'Isola di Réunion

Un poco conosciuto paradiso tropicale

PERCHÉ ANDARE SULL'ISOLA DI REUNION

L'isola di Réunion è a tutti gli effetti parte della Francia e quindi le formalità per entrarvi sono le stesse per entrare nel paese d'oltralpe, nonostante si trovi nel cuore dell'Oceano Indiano, non lontano dal Madagascar e dall'Isola di Mauritius, alla quale viene spesso accomunata. Si tratta di un'isola piccola ma non piccolissima: le sue dimensioni sono più o meno quelle del Lussemburgo, poco meno di quelle della Valle d'Aosta. È un'isola di origine vulcanica con molte montagne e uno dei vulcani più attivi del mondo. La forte piovosità unita al clima caldo e al fertile terreno vulcanico la rendono ideale per la coltivazione di canna da zucchero, caffé e molti frutti, anche se ultimamente la sua industria principale è il turismo, attirato soprattutto dalle spiagge.

 

DIFFICOLTÀ DEL VIAGGIO

Viaggiare sull'Isola di Réunion è estremamente facile e comodo perché le ridotte dimensioni e la buona qualità delle strade permettono di visitarla agevolmente se ci si dota di un'auto a noleggio, anche se la conformazione montuosa dell'isola rende, nell'interno, inevitabile la presenza di strade ripide e ricche di tornanti. Le numerose spiagge offrono buone possibilità di abbronzarsi e fare snorkeling ma bisogna fare attenzione agli squali che frequentano regolarmente le acque circostanti. L'interno montuoso è molto bello da visitare e offre numerosi percorsi di trekking che vanno dal semplice al difficle, con alcuni percorsi adatti solo agli escursionisti più esperti e allenati.

 

La spiaggia di Saint-Pierre - Copyright Pianeta Gaia

 

QUANTI GIORNI SERVONO

Come detto l'isola non è molto vasta ma la quantità di siti da visitare e le attività da compiere, specie se avete una predilizione per il trekking o il canyoning, sono davvero tante e si potrebbe soggiornare nell'isola anche per due settimane o più. Di norma, per chi intende effettuare solo le visite più significative e concedersi pochi giorni di relax in spiaggia, una settimana è sufficiente.

 

IN CHE STAGIONE È MEGLIO ANDARE

Parlare di periodo migliore per visitare quest'isola ha relativamente poco senso: un po' perché il clima è sempre piuttosto piacevole e un altro po' perché, data la conformazione molto montuosa dell'isola caratterizzata da crateri, sono molti i microclimi che vi possiamo trovare. In linea di massima, l'intervallo tra maggio e novembre è quello più asciutto (novembre, con 6 giorni di media, è il mese meno piovoso) ma anche negli altri mesi - con inverno ed estate invertiti rispetto alle nostre stagioni - il clima è gradevole, con le massime medie che oscillano tra i 25° e i 30° tutto l'anno. Ovviamente all'interno, dove l'altitudine può giungere fino ai 3.070 metri del Piton des Neiges (dove, nonostante il nome, la neve non si vede praticamente mai), le temperature sono più fresche, soprattutto la sera ma raramente scendono sotto i 10° anche in cima alla vetta.

 

A CHI PIACERÀ ANDARE A RÉUNION

Quello sull'Isola di Réunion è un viaggio che può far contenti diversi tipi di viaggiatori: quelli amanti del relax in spiaggia e della vita notturna serale ma anche quelli iperattivi che preferiscono passare le giornate a fare trekking in mezzo a una natura lussureggiante. La vicinanza tra le spiagge e le località di montagna - di norma in un'ora o meno si raggiungono le basi di partenza per le escursioni - rende comodo fare delle attività in giornata per poi rilassarsi nel pomeriggio o in serata in una vivace località balneare. Chi invece rifugge dalla mondanità può comunque optare per pernottare in altura, dove le sistemazioni sono meno rutilanti ma più autentiche, così come più radicate sono la cultura autoctona creola e la sua variegata e interessante cucina, assolutamente da provare.

 

La spettacolare cascata di Gran Galet - Copyright Pianeta Gaia

 

I MUST

 

I CIRQUES

I tre cirques, rispettivamente quelli di Mafate, Salazie e Cilaos, costituiscono circa il 40% dell'estensione dell'isola e sono iscritti nell'elenco dei siti considerati dall'UNESCO come patrimonio dell'umanità. Si tratta dei rilievi costituiti dai resti di antiche eruzioni vulcaniche che presentano caldere estinte, ripidi bastioni ricoperti di vegetazioni, spettacolari cascate (vedi in seguito) e magnifiche foreste tropicali, fra cui spicca quella di Bélouve-Bébour. I grandiosi paesaggi dei cirques possono essere goduti dai tanti punti panoramici - tra i quali spiccano quelli di Maido e la Roche Merveilleuse di Cilaos - ma, meglio ancora, attraverso i percorsi di trekking, di norma piuttosto ben tenuti. I cirques inoltre sono il cuore della cultura creola dell'isola fin dai tempi in cui gli schiavi che riuscivano a fuggire e venivano a nascondersi in queste zone. 

 

SPIAGGE

Le spiagge più frequentate, perché meno battute dal vento, sono tutte sulla costa occidentale, Di norma sono formate da sabbia di corallo, a parte qualche caso di sabbia nera di origine lavica come quella di Étang-Salé. La maggior parte sono protette da una barriera corallina che offre anche buone opportunità per lo snorkeling ma le acque che circondano l'isola sono notoriamente frequentate da squali e ogni anno si verificano degli incidenti mortali causati da questi predatori. Per questo motivo le località più frequentate si sono dotate di specifiche reti anti-squalo, altre hanno delle piscine naturali o artificiali in cui bagnarsi. Trattandosi di acque di un oceano, le correnti sono piuttosto forti, adatte anche al surf. A Boucan Canot le due spiagge sono suddivise: una per la balneazione, l'altra per i surfisti. Altre spiagge molto apprezzate sono quelle di Saint-Pierre, dell'Ermitage, Saint-Gilles-les Bains e Roches Noires.

 

PITON DE LA FOURNAISE

Con una media di un'eruzione ogni 9 mesi, è considerato il vulcano più attivo del mondo. Alto 2.632 metri, le sue colate laviche, di norma non particolarmente copiose, a volte raggiungono l'oceano. La sua caldera principale, una delle più controllate del mondo, è abbastanza facilmente raggiungibile, cosa che molti turisti fanno senza particolari problemi. Il paesaggio lunare che lo circonda - utilizzato dalla truppe francesi di stanza sull'isola per allenarsi a sopravvivere negli inospitali climi desertici - ospita anche un piccolo cratere, detto Formica Leo, molto fotogenico.

 

Sullo sfondo la caldera principale del Piton de la Fournaise, in primo piano il piccolo cratere Formica Leo - Copyright Pianeta Gaia

 

CASCATE

La conformazione molto montuosa dell'isola, unita a un clima particolarmente umido, rende Réunion un vero paradiso per gli amanti delle cascate e delle piscine naturali, conteggiabili in circa 300, alcune di una bellezza straordinaria. La mia preferita è la cascata di Gran Galet (detta anche Langevin dal nome del fiume che la origina), in cui le acque si dividono in diversi rivoli che letteralmente sbucano dalla roccia per tuffarsi in una piscina naturale. Ancora più spettacolare ma difficile da vedere bene nel suo splendore perché difficile da raggiungere è la Trou de Fer, che può essere ammirata anche con un'escursione in elicottero che permette di calarsi dall'alto nell'orrido in cui si tuffano le acque. Altre cascate famose sono la cascata del Velo della Sposa, la Cascata Bianca e la cosiddetta Cascata del Niagara, quest'ultime due più spettacolari nei mesi più umidi.

 

TUNNEL DI LAVA

Grazie all'attività del vulcano Piton de la Fournaise, a Réunion è possibile visitare un tunnel di lava, un'esperienza possibile in non molti altri posti al mondo. Entrando da un'apertura naturale, ci si inoltra nelle viscere della terra attraverso un tunnel, nella maggior parte del tuo percorso alto 2/3 metri e largo 3/4 metri, anche se a volte vi sono passaggi più stretti, per superare i quali occorre procedere a gattoni oppure strisciando. Ovviamente tali visite sono consentite solo in compagnia di esperte guide locali che oltre a spiegare tutte le interessanti particolarità del tunnel forniscono l'attrezzatura necessaria come caschi, guanti e paraginocchia.

 

SCOGLIERE

Su questa isola vulcanica, l'incontro tra terra e mare non avviene solo tramite le più o meno frequentate spiagge ma anche in maniera più selvaggia, dove le onde spesso impetuose dell'Oceano Indiano si scontrano con le nere rocce vulcaniche che caratterizzano l'isola. I punti più spettacolari in cui ammirare questo incontro/scontro sono Cap Méchant nell'estremità meridionale e  la Gouffre dell'Étang-Salé, dove le onde si incanalano in strettoie dalle quali, quando il mare è più agitato, "esplodono" in fragorosi sbuffi.

 

Escursione nel tunnel di lava formatosi nel 2007 - Copyright Pianeta Gaia

 

DA PORTARE CON SÉ:

Se l'Isola di Réunion è di un verde quasi accecante ed è costellata di grandiose cascate un motivo c'è: piove spesso, anche se spesso si tratta di acquazzoni di breve durata. Diventa quindi importante essere attrezzati per far fronte a questo evento atmosferico, specie se si intraprende un trekking lungo e quindi senza possibilità di ripararsi dalla pioggia. Ovviamente, essendo località balneare, è consigliato portarsi il costume da bagno ma anche il telo da spiaggia, visto che la maggior parte degli arenili non sono dotati di ombrelloni e lettini, di norma appannaggio delle spiagge private degli hotel di livello più alto. Non meno utili, anche quando si effettuano escursioni all'interno, sono occhiali da sole, creme solari e copricapi. Per chi intende effettuare escursioni, irrinunciabili delle robuste calzature da trekking impermeabili e, volendo, dei bastoncini da nordic walking, che possono venire utili nelle ripide discese.

 

COSA COMPRARE:

Nell'isola, soprattutto nelle città di mare, sono facilmente reperibili i classici acquisti delle località balneari: t-shirts, souvenir come magneti da frigorifero e similari e articoli da mare. A mio avviso però le cose più interessanti, e anche più legate alla tradizione locale, sono i prodotti della terra: buonissima la frutta tropicale, dall'ananas (che fresco ha un sapore piuttosto diverso da quello al quale siamo abituati noi, giuntoci su navi-frigorifero) al lychee, dalle piccole ma dolci banane ad altri frutti da noi poco noti come il goyaver. Vale la pena anche acquistare le lenticchie di Cilaos e la vaniglia. Tra i prodotti secondari ottenuti dalle coltivazioni locali sono molto buone sia le marmellate che i cosiddetti "rhum arrangés", spesso di produzione artigianale a base di rhum ricavato dalla popolare canna da zucchero locale ed erbe, spezie  e frutti locali.

 

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Roberto

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