Mondi in bilico: I Miao dalle Corna Lunghe - III
... segue L'abito indossato è lo stesso col quale stava per andare a fare la bracciante: camicia bianca con spacchi laterali decorata con finissimi motivi geometrici blu ottenuti con la tecnica del batik (in cui le Miao dalle Corna Lunghe sono insuperabili) e una lunga gonna pieghettata a righe orizzontali, sotto la quale porta i pantaloni della tuta rincalzate nei calzini e scarpe da ginnastica. Per la foto aggiunge un coloratissimo giubbotto riccamente decorato (realizzazione che può richiedere un anno di lavoro, indiretta affermazione della bravura come sarta di chi l'indossa e quindi anche buona sposa), una specie di collana con gli stessi motivi e una borsa circolare di feltro nero che porta fissata al collo e alla vita, a sua volta decorata con una st
Mondi in bilico: I Miao dalle Corna Lunghe - II
... segue Le due donne ci accolgono davanti alla loro casa, presenti oltre a noi solo un pugno di bambini dei paraggi, non ci sono adulti, probabilmente impegnati in lavori agricoli o faccende domestiche. La giovane si siede su uno sgabello e scioglie la lunga chioma, che le scende ben oltre le natiche. Nel frattempo la madre si reca in casa a prendere la voluminosa capigliatura posticcia che da forma all'ingombrante copricapo. La giovane si fissa sulla nuca, annodandolo coi capelli in maniera molto solida, un largo pettine a forma di corna di bufalo che accoglierà l'imponente massa nera che pesa attorno ai 3 kg. Tradizione vuole che per anni la donna più giovane della famiglia raccolga i propri capelli caduti che trova e
Mondi in bilico: I Miao dalle Corna Lunghe - I
Dopo avervi parlato dei Biasha Miao, oggi vi racconto di quando visitai, più di dieci anni fa, quello che è il sottogruppo Miao più spettacolare, quello dei Chiang Jiao Miao, i cosiddetti Miao dalle Corna Lunghe. Il perché vengono chiamati così è fin troppo evidente, vi basta guardare le foto che corredano questo articolo. Negli ultimi anni hanno acquisito una certa notorietà presso i viaggiatori, soprattutto quelli appassionati di fotografia, ma all'epoca della mia visita erano veramente ignoti ai più. Ciò era perfettamente comprensibile perché perfino la stragrande minoranza dei Cinesi non ne aveva mai sentito parlare fino al 1994, data in cui vene costruita la prima strada asfaltata che portava a uno dei loro vill
Mondi in bilico: I Biasha Miao
Nel sud della provincia del Guizhou, che come spiegato in precedenza è la più ricca della Cina per numero di minoranze etniche che hanno conservato lo stile di vita tradizionale, c'è un villaggio di circa un migliaio di abitanti dalla storia particolare. È il villaggio di Biasha, abitato dai cosiddetti Biasha Miao, gli appartenenti a un sottogruppo Miao definito la "ultima tribù cinese di fucilieri". Un luogo dal sapore antico, dove la gente lascia le porte di casa sempre aperte e dove ci si sposa solo tra appartenenti allo stesso villaggio, con la sola precauzione di evitare quelli che hanno lo stesso cognome. Due Biasha Miao posano fieri coi loro moschetti - Copyright Pianeta Gaia La storia del villaggio nacque quando una g
Mondi in bilico: I Miao - II
... segue I Miao hanno sempre avuto strutture di potere molto semplici, che raramente andavano oltre al proprio villaggio e quindi riconoscevano solo il proprio capo locale. Anche per questo raramente i Miao si mescolano con altre etnie e preferiscono restare nelle aree in cui sono in maggioranza e dove il governo cinese, attraverso lo strumento delle Prefetture Autonome, consente loro di essere amministrati e rappresentati da altri Miao. Le donne Miao sono rinomate per la loro bravura come ricamatrici - Copyright Pianeta Gaia I Miao credono nel culto degli antenati e in una varietà di spiriti. Hanno sciamani che esorcizzano gli spiriti maligni e curano l'anima di un malato, effettuano sacrifici animali anche se con l'avvento della modernità il numero d
Mondi in bilico: I Miao - I
Con una popolazione di circa 9,5 milioni di individui, i Miao sono una delle minoranze etniche più numerose fra le 56 della Cina, che conta numerosi appartenenti anche al di fuori dei suoi confini: oltre un milione sono in Vietnam – dove vengono chiamati Hmong -, svariate centinaia di migliaia vivono in Laos e Thailandia, ben 250.000 anche negli Stati Uniti dove molti sono riparati dopo l'unificazione tra Vietnam del Sud e del Nord al termine del conflitto nel paese indocinese. All'interno dei confini della Cina, i Miao abitano principalmente nello Yunnan, nello Hunan, nel Sichaun, nel Guangxi e in piccola parte nell'isola di Hainan, ma soprattutto nel Guizhou, di norma nei villaggi rurali delle aree più montuose e molto raramente nelle città di
Mondi in bilico: La Cina - Premessa
La Cina è un paese talmente vasto e popoloso da poter quasi essere considerato un continente a sé e inevitabilmente annovera tra i suoi abitanti un grande numero di abitanti di gruppi etnici differenti. Il gruppo dominante è quello degli Han, che rappresenta circa il 92% della popolazione. Nonostante questa percentuale schiacciante, sono molte, tra le 56 ufficialmente riconosciute, le minoranze etniche che superano il milione di componenti, assommando tutte insieme a circa 120 milioni di persone. Quattro gruppi etnici (Zhaung, Hui, Uyguri e Mancesi) superano i 10 milioni di componenti. Le provincie col maggior numero di abitanti appartenenti a minoranze etniche sono quelle del sud-ovest (Guizhou, Guangxi e&nbs
I dieci luoghi più belli da fotografare - Parte I
Con questo articolo desidero raccontare i dieci posti che ho amato di più fotografare. Parlerò quindi, solamente di posti che ho visitato e fotografato personalmente. Va da se che una buona parte del mondo ne resterà esclusa, ma da qualche parte bisogna pur iniziare! I più curiosi possono visitare QUI la galleria fotografica dei nostri viaggi, in ordine alfabetico per nazione. Partiamo.... NORVEGIA: Aurora boreale e luce radente alle Isole LofotenL'aurora boreale poco fuori Svolvaer Le Lofoten sono un arcipelago al largo della costa norvegese. Durante la stagione estiva molte crociere ed escursoni turistiche arrivano lungo le sue sponde; ma nel periodo invernale, quando le ore di luce sono veramente basse, il posto rimane freddamente iso
Barbieri del mondo
Avendo ormai una certa età, come la maggioranza dei miei coetanei, da ragazzino andavo a farmi tagliare i capelli dal barbiere. Il barbiere era immancabilmente un uomo, così come uomo era il suo assistente, se ne aveva uno. Il suo negozio era un “ambiente virile”: arredamento non troppo curato, calendari con prosperose (e spesso scostumate) signorine alle pareti, tavolino per chi attendeva il proprio turno che aveva riviste di sport e gossip in cima ma argomenti più piccanti in quelle che stavano in fondo. Anche il resto era senza fronzoli: si usciva dal negozio pagando poco, anche se non sempre veniva emesso l’obbligatorio scontrino, operazione preceduta da una fugace sbirciata per verificare che non ci fossero uniformi nei paraggi. Il tag
Meraviglie della Cina: Chien Fu
Diversi anni fa, mentre mi recavo in Cina, vidi sullo schermo dell'areo uno straordinario documentario sui chien fu, ricco di foto d'epoca ma anche di filmati recenti sui trascinatori di barche che operavano su alcuni impetuosi torrenti affluenti dello Yangtze, che ai miei tempi a scuola ci insegnavano a chiamare il Fiume Azzurro. I "chien fu" all'opera (Foto Asianewsphoto) Le immagini e le riprese, girate nel torrente Shennong, mostravano scene letteralmente dantesche: corpi completamente nudi, piegati dallo sforzo, che trascinavano lentamente piccole imbarcazioni che, colme di merci, non sarebbero riuscite altrimenti a risalire le tumultuose acque del fiume. Ad aggiungere ulteriore drammaticità al tutto, in alcuni tratti i chien fu erano costr
Mondi in bilico: Le lunghe chiome delle donne Yao
Le donne della minoranza etnica cinese degli Yao, che abitano principalmente nella provincia del Guangxi ma sono numerosi anche in paesi limitrofi come il Vietnam, hanno una caratteristica particolare: hanno capelli lunghissimi. Il villaggio di Huangluo, non lontano dalle spettacolari risaie terrazzate cosiddette della Spina Dorsale del Dragone, è il luogo migliore dove ammirare questa tradizione, al punto che perfino il Guinness dei Primati lo cataloga come il villaggio con gli abitanti dai capelli più lunghi al mondo. Donne Yao con extensions di capelli - Archivio Fotografico Pianeta Gaia Qui le chiome superano spesso i 2 metri di lunghezza, senza perdere in resistenza e lucentezza. Il motivo di questa robustezza è legato al fatto che vengono lavate c
Meraviglie della Cina: Le risaie della Spina Dorsale del Drago
Ormai lo sapete che ho una predilizione per le risaie, uno di quei posti in cui la natura e l'opera dell'uomo a volte si fondono in maniera mirabile. Uno di questi è quello dove si sviluppano le cosiddette risaie terrazzate di Longsheng o di Longji, col fascinoso soprannome di "Risaie della Spina Dorsale del Drago" dovuto alla forma delle cime delle vicine montagne. L'incredibile lavoro degli agricoltori cinese insegue il profilo della colline - Archivio Fotografico Pianeta Gaia Le risaie si trovano nella contea di Longhsheng, nella provincia cinese del Guangxi, circa un centinaio di chilometri a nord di Guilin, la capitale della provincia famosa per essere il punto di partenza per visitare la non meno spettacolare area del fiume Li. Le risaie s
Abitazioni tradizionali: villaggi trogloditi - III
Non tutti sanno che a Granada, in Andalusia, c’è il quartiere di Sacromonte con abitazioni scavate nella roccia e dipinte di bianco che accolgono circa 3000 abitanti. Inizialmente costruite e abitate da musulmani ed ebrei cacciati dagli altri quartieri, in seguito sono diventati il luogo prediletto dei gitani di origine indiana. Oltre ad essere delle abitazioni, queste grotte sono diventate popolari anche per essere il luogo dove la comunità locale balla il flamenco, nella varietà gitana detta zambra, che si dice essere stata inventata proprio qui. Ballerine di flamenco nel quartiere di Sacromonte, Granada In Cina, secondo un censimento del 2006, si calcola che circa 40 milioni di persone abitino tuttora nelle yaodong, abitazioni costruite nel fia
Confini discussi - V
Dopo avervi spiegato brevemente la storia degli stati a riconoscimento limitato nei post precedenti, stavolta entriamo nel variegato mondo dei paesi mai riconosciuti, dove tra fantapolitica e utopie, non mancano le sorprese. Tristemente noto è l'ISIS (detto anche IS o Daesh), acronimo che sta per Stato Islamico di Siria e Iraq, il cui sedicente capo Abu Bark al-Baghdadi ha proclamato la nascita a giugno 2014. Il territorio controllato è di difficile definizione, visto che avanza o arretra a seconda dell'andamento del conflitto in corso. Speriamo di non sentirne più parlare fra non molto, anche se sicuramente i suoi effetti continueranno a farsi sentire anche a eventuale definitiva sparizione di tale stato. Mappa delle posizioni dell'ISIS (ar
Confini discussi - IV
Come abbiamo visto nei post precedenti, gli stati non membri dell'ONU difficilmente sono riconosciuti da tutti, ma questo succede anche a stati membri, a volte anche a vere potenze mondiali economiche. È il caso della Repubblica Popolare Cinese, in pratica non riconosciuta dagli stati che hanno riconosciuto la Repubblica Nazionale Cinese dell'Isola di Formosa. I più importanti fra questi paesi sono, curiosamente, in Centro e Sud America: Guatemala, Nicaragua, Paraguay, Repubblica Dominicana, Haiti, El Salvador, Panama e Honduras, oltre a isole più o meno piccole dei Caraibi o dell'Oceano Pacifico. Al di fuori di queste aree, vi sono il Burkina Faso e Città del Vaticano. Anche una potenza mondiale come la Cina (qui un edificio olimpico
Confini discussi - III
Frutto di un conflitto, stavolta di tipo civile, è la suddivisione della Cina. Quando nel 1949 Mao Ze Dong proclamò la nascita della Repubblica Popolare Cinese, Chiang Kai-shek, a capo del Kuonmintang, fuggì con i suoi seguaci (nonché le riserve auree) nell'isola di Formosa, ed elesse Taiwan a capitale della Repubblica Nazionale Cinese. Da allora entrambe le entità si considerano la “unica vera Cina” ma la più potente Cina continentale, che non ha mai rinunciato a vantare i suoi diritti su quest'isola come su altri territori che periodicamente generano conflitti con gli stati vicini, fa pensare che la questione non sia ancora definitivamente chiusa. È riconociuta da 21 paesi membri dell'ONU, che conseguentemente
AUSTRALIA - BOLIVIA - CANADA - CINA - INDONESIA - NUOVA ZELANDA - SENEGAL - TANZANIA - STATI UNITI (USA)

Meraviglie della Natura: Laghi colorati
L'acqua è trasparente, ci verrebbe tutti da dire, o al massimo di un colore blu scuro quando il fondale è prodondo. Eppure il mondo è pieno di laghi dai colori più improbabili. Eccovene una bella carrellata. Il blu è il colore normale dell'acqua, ma cosa dire quando diventa un intenso turchese? È quanto succede alle acque del lago Peyto, nel Banff National Park, in Canada. Lo specchio d'acqua assume questo colore incredibile in estate, quando particelle minerali liberatesi col disgelo dei ghiacciai che lo alimentano rimangono sospese nelle sue acque. Peyto Lake, Canada È lo stesso fenomeno che caratterizza anche le acque del Lago Pukaki, in Nuova Zelanda. Qui la cosa strana è che i due attigui laghi pa
Meraviglie della Cina: L'Esercito di Terracotta
L'Esercito di Terracotta non solo è una delle opere imperdibili per chiunque si rechi in Cina, ma è anche una delle cose più incredibili da ammirare in tutto il mondo, probabilmente la maggior scoperta archeologica del secolo scorso. Veduta d'insieme dell'Esercito di Terracotta di Xi'an Composto da migliaia di statue di terracotta a grandezza naturale, questo esercito ha fatto la guardia sottoterra per oltre due millenni alla tomba di Qin Shi Huang, il primo Imperatore della lunga storia dell'Impero Celeste, salito al trono appena tredicenne e che avrebbe per primo riunito la Cina sotto il suo dominio, in quanto si riteneva che anche da morto avrebbe conservato il suo ruolo di condottiero e quindi avrebbe necessitato della sua numero
Meraviglie della Cina: i Monti Zhangye Danxia
Torniamo in Cina, una destinazione a me cara anche perché ricca di paesaggi straordinari a volte praticamente sconosciuti al grande pubblico. Stavolta vi parlo delle incredibili montagne Zhangye Danxia, nel parco della provincia cinese del Gansu, la regione centro-settentrionale di questo vasto paese non distante dalla Mongolia e quindi dal deserto del Gobi, il cui nome per esteso è Zhangye Danxia Landform Geological Park. La particolarità di queste montagne è l'incredibile colorazione delle rocce arenarie di cui sono costituite, con colori che spaziano dai consueti rosso e marrone a sfumature davvero inconsuete di blu, verde, giallo e arancione. In tutto in un territorio completamente desertico, senza una pianta e nemmeno un animale. &
Abitazioni tradizionali - III
Torniamo a parlare di case tradizionali, un argomento che mi è caro e che non di rado rivela interessanti risvolti delle culture che visitiamo. Delle tante abitazioni tradizionali che si trovano nella Cina delle minoranze etniche cito i Dong perché unanimemente riconosciuti come i migliori falegnami della Cina. Anche se le opere architettoniche più interessati sono le Torri del Tamburo (nati come centri per combattere gli incendi) e i Ponti del Vento e della Pioggia (luogo insieme sociale e d'utilità pubblica) il cui nome rivela il clima delle terre che abitano, le case non sono da meno, costruite come sono con profumate essenze e interamente costruite senza l'utilizzo di chiodi, semplicemente con un magistrale utilizzo delle tradizionale tecn
Abitazioni tradizionali - II
Tra le case tradizionali più interessanti prodotte dalle varie culture del pianeta, non si possono non icludere gli stupendi tulou, le case cilindriche degli Hakka, una minoranza etnica della provincia cinese del Fujian. Costruiti in questa strana foggia per motivi difensivi, tra il XII e il XX secolo, compattando terra, bambù, pietre, legno e qualsiasi altro materiale disponibile, sono strutture davvero imponenti, costruite su più piani e capaci di dare tetto ad una ottantina di famiglie. Estremamente solide, capaci di resistere ai terremoti che spesso scuotono queste terre, ben ventilate, calde in inverno e fresche d'estate, rispettano il principio del "da fuori chiuso, da dentro aperto". Nel cortile interno, sul quale si affacciano le balconate c
Meraviglie della Cina: Wulingyuan
Wulingyuan è il classico posto di cui non ci sarebbe bisogno di tante parole, basterebbero alcune fotografie per far capire di fronte a quale razza di spettacolo naturale si sta parlando. Ma qualcosa dovrò pur spiegarvi, no? Si tratta di un'area paesaggistica che si trova nella provincia cinese di Hunan. È caratterizzata da imponenti pilastri di quarzareniti, formatisi circa 400 milioni di anni fa a seguito di una serie di eventi geologici difficilmente ripetibili, che si stagliano arditi per centinaia di metri. Nell'area protetta se ne contano oltre 3000, alcuni dei quali superano i 200 metri di altezza. Tra una roccia e l'altra si sviluppano verticali gole con torrenti, cascate, fitta vegetazione e un paio di ponti naturali. Il tutto condito dalla p
Meraviglie della Cina: la Grande Muraglia Cinese
Chiunque si appresti ad un viaggio in Cina non può non includere fra le cose imperdibili la Grande Muraglia Cinese. Benché inserita fin dal 1997 nell'elenco dei siti patrimonio dell'umanità dell'UNESCO, è meno conosciuta di quanto ci si potrebbe aspettare. Per moltissimo tempo si è pensato che fosse stata costruita dall'Imperatore Qin Shian Huang - lo stesso che fece costruire l'altrettanto imponente esercito di terracotta - nel 215 a.c. e che fosse lunga circa 6.350 km. Poi nel 2009 delle misurazioni con infrarossi e GPS l'hanno allungata fino a 8.850 km ma appena tre anni dopo queste cifre sono state rivedute e portate a quasi 21.200 km. Questo perché per lungo tempo si è tenuto conto solo della parte gi&agrav
Le Meraviglie del Mondo
Uno pensa: "sono sette". Dipende. Perché come spesso succede in queste liste è un attimo farsi prendere la mano, sia perché bisogna vedere chi decide cosa è meglio di cos'altro e poi perché gli esclusi cominciano a sottilizzare, a fare liste di Meraviglie di diverso genere e quindi racappezzarcisi diventa complicato. Vediamo di mettere un po' d'ordine. I primi a concepire tale lista furono gli antichi greci, utilizzando il numero sette che nella loro cultura rappresentava perfezione e completezza. Ovviamente in quella lista vi erano solo monumenti della loro epoca o precedenti e l'area in cui individuarli era ristretta al bacino del Mediterraneo. Quindi abbiamo le: Sette Meraviglie del Mondo AnticoPiramide di Giza
Meraviglie della Cina: i campi di Dongchuan
Molti viaggiatori commettono ancora l'errore di pensare alla Cina come ad una nazione quando invece, per dimensioni e quantità di siti da visitare, sarebbe meglio considerarla un continente a sé. Forse è per questo che molti ritengono, una volta preso parte al classico tour Pechino-Shanghai-Xi'an, di aver visto la Cina. Niente di più sbagliato e questa serie di articoli intitolati "Meraviglie della Cina" (il primo uscito poco fa sulle risaie terrazzate di Yuanyang nel sud della provincia dello Yunnan) vuole far capire quanti incredibili luoghi da visitare esistono al di fuori del già citato itinerario. Stavolta voglio parlarvi di una delle gemme meno note, che io stesso non ho, ancora, visitato: i campi di Dongchuan. Dongchuan
Meraviglie della Cina: le risaie di Yuanyang
Il primo pezzo che scrissi per questo blog, dedicato alle risaie più belle del mondo, si basava - in parte - su una presunzione. Avevo messo in cima alla classifica le risaie della Cina meridionale in quanto universalmente riconosciute come le più spettacolari. I luoghi dove i terrazzamenti raggiungono la bellezza massima sono presso le cosiddette risaie della "Spina Dorsale del Dragone" di Longsheng e quelle di Yuangyang. Le prime le avevo viste in occasione di viaggio nella provincia del Guizhou e già pensavo che difficilmente avrebbero potuto essere sorpassate ma, da San Tommaso viaggiatore, ho voluto verificare di persona. Sono quindi andato, in compagnia del nostro comune amico Gianni, fin nello Yunnan meridionale per vedere in prima per
ALGERIA - CINA - INDIA - INDONESIA - MALESIA - BIRMANIA (Myanmar) - NUOVA ZELANDA - NIGER - PAPUA NUOVA GUINEA - PERU - TAIWAN

Popoli tatuati
Si dice che il mondo sia bello perché è vario, e allora niente è più vario degli usi e costumi dei vari popoli della terra. Sono tanti i metodi usati per esprimersi e uno di questi è senza dubbio il tatuaggio, una vera forma d'arte e comunicazione, da non confondersi con altre forme di espressione come la scarificazione, il piercing e il body painting. Il tatuaggio ha origini antichissime, quasi quanto l'umanità stessa, come dimostrato da ritrovamenti di età neolitica. Gli scopi posso essere i più diversi: di semplice abbellimento (presso alcune popolazioni polinesiano solo un corpo tatuato poteva essere considerato "bello"); di protezione da malattie, spiriti maligni o prima di una battaglia; per segnalare l
Il sentiero più pericoloso del mondo porta a ...
Avete voglia di fare una bella passeggiata in montagna, a respirare aria buona e fare un po' di salutare attività fisica? È quello che potreste sentirvi chiedere se vi trovate in Cina, a Xi'an, nota in tutto il mondo perché ospita il famoso "esercito di terracotta". In realtà il motivo che spinge molti a percorrere quello che può essere, con buone ragioni, definito il sentiero più pericoloso del mondo è meno prosaico: il monte Huashan è, da secoli, un importante sito religioso. Una volta scalato esclusivamente da monaci e pellegrini, ultimamente è diventato una destinazione di moda anche presso chi cerca soprattutto una scarica di adrenalina. All'inizio sembra che si tratti solo di una seri
La Via del Tè e dei Cavalli
Tutti sanno della Via della Seta, ma non molti sono a conoscenza dell'esistenza di un'altra importante rotta commerciale, la cosiddetta Via del Té e dei Cavalli, impropriamente detta anche Via della Seta meridionale. Pianeta Gaia vi ci porterà con questo tour in partenza a metà febbraio prossimo. Nata circa un migliaio di anni fa, la direttrice principale era una rete di percorsi portava il tè del tipo Pu'er, prodotto nell'omonima contea dello Yunnan, e del tipo Yacha, coltivato nella provincia del Sichuan, fino a Lhasa in Tibet e poi oltre, fino in India, Nepal e Birmania. In cambio dal Tibet venivano inviati in Cina i forti puledri locali, necessari per dotare l'esercito cinese che doveva difendersi dalle sempre minacciose trib&u
Piccoli fiori di loto
È con questo delicato nome che per molto tempo i cinesi hanno chiamato i piccoli piedi delle donne deformati dagli stretti bendaggi. I piedi fasciati erano uno status symbol in quanto privilegio delle donne di famiglie ricche che non avrebbero mai avuto bisogno di lavorare e finirono col diventare un simbolo di bellezza nella cultura Cinese. La fasciatura dei piedi portava a disabilità irreversibili per la maggior parte delle donne. Alcune anziane con i piedi fasciati esistono ancora oggi in remoti villaggi e in questo viaggio organizzato da Pianeta Gaia potreste incontrarne qualcuna, come è capitato al sottoscritto nel villaggio di Jianshui, nel sud della provincia cinese dello Yunnan. Sono piuttosto difficili da incontrare perché, per ovvi motivi, pi&ugr
Mondi in bilico: I Dong
I Dong sono ritenuti i discendenti degli antichi popoli Liao che occupavano gran parte della Cina Meridionale, anche se nelle leggende dei Dong Meridionali si racconta che gli antenati provenivano da oriente mentre in quelle dei Dong Settenrionali provenienti da ancora più a est a causa di un’invasione di cavallette. Popolo orgoglioso e combattivo, durante le dinastie Ming e Qing (1368-1911) si sollevarono diverse volta senza però mai ottenere l’indipendenza. Sebbene i Cinesi (più precisamente da definire col termine di Han) abbiano sempre vessato le minoranze etniche in questa parte del paese, i rapporti attuali con i Dong sono piuttosto buoni e questo sta portando al fatto che sempre più Dong si spostano nelle città e si sposano con Ha
La Cina delle minoranze etniche - VI
...segue 15° giorno In piedi di buon'ora, frugo nella parte vecchia della cittadina, prima che il grosso della gente che aveva fatto baldoria fino a tardi la notte prima si metta in moto. Dopo colazione prendiamo il bus che ci riporta a Kaili, sul quale salgono gli stessi due ragazzi che avevo notato all'andata, evidentemente venuti alla Festa per conoscere delle ragazze e che ora stanno tornando al loro villaggio. Devono essere stati due giorni fruttuosi: per buona parte del viaggio smanettano sui cellulari per mandare degli sms... Giungiamo a Kaili e troviamo una sistemazione. Benché sia il capoluogo di questa area a forte densità Miao, Kaili è una città prettamente cinese, con i classici edifici in cemento e il traffico
La Cina delle minoranze etniche - Parte V
...segue 11° giorno Oggi visitiamo la zona abitata dai Miao dalle Lunga Corna (Chang Jiang Miao), in pratica il vero motivo che mi ha spinto a quasi 400 chilometri di distanza dalla zona dei Miao veri e propri. Sono stati scoperti fuori dai confini cinesi solo nel 1994, quando venne costruita la strada asfaltata che porta a Longga e venne girato il primo documentario che, trasmesso alla tv di stato, sorprese perfino gli stessi cinesi. Sono circa 6000, anche se i Miao in senso esteso sono oltre 7 milioni, ma la loro dispersione nell'enorme e remoto territorio del Guizhou e di alcune provincie confinanti ha finito col generare dei clan con usi e costumi distinti dal ceppo originario. Vivono in appena 12 villaggi a oltre 1600 msl nella zona di Longga, a 60 km da Luzhi,
Hong Kong, Bali e Gili Trawangan
L’Indonesia non era la nostra prima scelta… In realtà avevamo pensato a luoghi per cui il periodo non era indicato come il migliore! Così grazie all’aiuto e ai consigli della gentilissima e disponibile Elisa e a qualche racconto di amici, abbiamo preso la nostra decisione! Bali per il tour e Gili Trawangan per il mare mentre Hong Kong… Quello era il pallino di Adolfo! Itinerario del viaggioI primi 3 giorni li abbiamo trascorsi ad Hong Kong, liberi sia per le visite che per i pasti. Il caldo umido e la sensazione di vivere in una bolla non ci hanno reso facile la visita! Il nostro albergo era sull’isola di Kowloon, il che è un vantaggio per la visione notturna dello skyline su Hong Kong Island… Il gioco di luci sul mare
La Cina delle minoranze etniche - Parte IV
...segue 8° giorno - Nella terra dei Miao Oggi visitiamo Chejiang che però, essendo vicino ad una strada trafficata, a differenza dell'isolato villaggio di Xiao Huang, ha un po' meno sapore, per quanto sia ugualmente località ben poco frequentata dai tour. C'è una gigantesca Torre del Tamburo, forse la più alta fra quelle viste anche se sembra più moderna di altre, circondata da un vasto prato che è luogo dei momenti comuni della comunità locale e vagando per il villaggio, le cui case hanno una soglia più alta di quelle viste in altri villaggi Dong, si vedono le solite scene di vita quotidiana: nonne che danno la pappa a bimbi recalcitranti; donne che si mettono sotto la finestra per godere della
Mondi in bilico: Il Pasto delle Sorelle fra i Miao di Shidong
La Festa del Pasto delle Sorelle o Festa del Riso delle Sorelle nasce, come sempre accade per gli eventi che si tengono in Cina, da una leggenda. Questa racconta che un vecchio aveva una moglie e tre belle figlie. Un giorno, dopo aver giocato sulle sponde di un fiume, le ragazze si ammalarono d'amore. Zhang Guolao, una divinità barbuta che porta un tamburo di bambù, prese possesso del loro spirito e disse loro di preparare cinque palle di riso glutinoso di colori diversi, con gamberetti, pesce e altri ingredienti particolari. Quando i giovani scendevano dalle montagne, le ragazze regalorono loro le palle di riso. In questo modo le ragazze trovarono i loro futuri mariti. Le donne Miao (qui le meno vistose donne sposate) giungono da tutti i villaggi nei dintorni
La Cina delle minoranze etniche - Parte III
...segue 6° giorno - Prese in giro e festeggiamenti Come da prassi all'alba sono per strada, a godermi l'inizio del giorno dei locali, compresi i bambini che vanno a scuola nel cui cortile troneggia, immancabile, un canestro. Sarà per via di Yao Ming, sarà che in queste zone collinose è più facile ricavare lo spazio per un campo da basket che uno da calcio, fatto sta che qua la pallacanestro è davvero lo sport nazionale: a fine viaggio avrò visto un solo campo di calcio non deserto contro centinaia e centinaia di bambini che buttano la palla verso un cesto. Gironzolando mi imbatto in un macellaio che mentre prepara la carne da vendere deve stare attento che un cane non gli freghi qualche bistecca; bimbi che litigan
Le posate degli altri
Gli orientali, per mangiare, usano due bacchette, di norma lunghe meno di 30 centimetri, coi quali i viaggiatori occidentali spesso si esibiscono in infruttuosi e divertenti tentativi di portare il cibo alla bocca. Al di là delle numerose leggende sulla loro origine, è provato che venivano utilizzate in Cina già in epoca Shang (1600-1100 A.C.) e che poi si diffusero in Giappone, Corea, Vietnam, Indonesia e Filippine, dove spesso hanno finito con lo sviluppare alcune differenze nella forma e nell'uso. Va da sé che queste posate, che non permettono di "lavorare" l'alimento come le nostre, richiedono una preparazione del cibo specifica: in particolare la carne viene già predisposta in bocconcini e il riso (di tipo diverso da quello ch
Ogni scarrafone... è buono a mamma Soia
In precedenza vi ho parlato in maniera generica del cibo cinese in Cina, come dettovi piuttosto diverso da quello che si vede in Italia, ma non avevo ancora parlato di alcune specialità locali che non vengono proposte fuori da patrii confini anche perché sicuramente poco "digeribili" per il pubblico occidentale. Entriamo così nel classico discorso sulle stranezze che i cinesi hanno il coraggio di mangiare, spesso alimentato da leggende metropolitane. Per loro stessa ammissione i cinesi mangiano qualsiasi cosa abbia quattro zampe, tranne i tavoli. Ma non è un limite invalicabile: basta recarsi al mercato notturno nella zona di Wangfujing, a Pechino, per rendersi conto che il numero di zampe non costituisce un problema. È il quartiere d
La Cina delle minoranze etniche - Parte II
...segue 4° giorno - Stupende terrazze La sveglia è suonata puntuale per essere pronto all'alba ma fuori è ancora piuttosto buio: tutto coperto di nuvole. Esco ugualmente e comincio la ricerca degli angoli migliori da immortalare. Oltre al sole che esita a fare il suo lavoro, c'è qualcos'altro che gioca a mio sfavore: a metà aprile le risaie dovrebbero essere tutte colme d'acqua, offrendo un ulteriore elemento di spettacolarizzazione alle fotografie, ma questo inverno è stato particolarmente siccitoso e solo con le pioggie di aprile le risaie si stanno colmando d'acqua. Peccato, ma visto da quassù il paesaggio è ugualmente maestoso e mi rincuoro pensando che, se ci fosse il sole, non ci sarebbero
Il cibo cinese in Cina
I Cinesi sono convinti che la loro cucina sia la migliore del mondo, se non altro perché la fanno risalire al Tao, la forza universale che governa tutti gli aspetti della vita e quindi anche ciò che si mangia. Mentre noi valutiamo il cibo in base a proteine, vitamine, grassi e zuccheri, i cinesi prestano attenzione all'effetto termico dei diversi alimenti: gli ingredienti caldi contengono molto Yang, quelli freddi rappresentano lo Yin. Attenzione che l'attributo di "caldo" o "freddo" non è dato dalla temperatura a cui sono serviti i piatti: ad esempio, un tè bollente alla menta è da considerarsi un "cibo freddo", perché la menta ha qualità rinfrescanti. Aldilà della filosofia che la genera,
La Cina delle minoranze etniche - Parte I
1° giorno - Variazione indolore Cominciamo subito bene: è il 16 aprile e il vulcano islandese dall'inpronunciabile nome di Eyjafjallajökull è arrabbiato, erutta ceneri già da alcuni giorni ma solo da oggi gli aeroporti cominciano a chiudere anche nell'Europa continentale, come la lunga fila per il check in rivela prima ancora che riesca a parlare con un operatore. Viaggiando con la KLM avrei dovuto fare scalo ad Amsterdame e da lì ripartire verso Pechino, peccato solo che dalla capitale olandese si possa atterrare ma non decollare. Alla fine però non pago dazio: vengo dirottato su Francoforte, in pratica accorciando sia il primo volo che il secondo. Morale: arrivo a Pechino un quarto d'ora prima di quanto sarei arriva
Corpo sano nella Cina profonda
I cinesi, in ossequio alle loro radici confuciane, hanno il culto della preparazione personale e, fra queste, spicca quella fisica. Basta recarsi la mattina in un parco o luogo pubblico, preferibilmente in un giorno festivo, per ammirare i figli di quello che fu definito l'Impero Celeste impegnati in attività fisiche di vario genere, e non solo nel poetico tai-chi che ormai è assai noto anche fuori dai patrii confini. Quelle che vi descrivo di seguito le ho ammirate e fotografate una domenica mattina a Liuzhi, nel Guizhou occidentale. Di età media piuttosto alta sono quelli che danzano al ritmo di gracchianti impianti che diffondo musiche che si sovrappongono perché ogni 50 metri c'è un gruppetto diverso, alcuni ballano in coppia altri
Le risaie più belle del mondo
Questa classifica vuole essere un mio piccolo atto di riconoscenza verso le incessanti fatiche spese dai contadini asiatici che si sono spezzati la schiena per secoli per costruire quello che, a mio modesto avviso, è uno dei più felici connubi tra natura e lavoro dell’uomo. Va da sé che le risaie che più colpiscono il mio e il comune immaginario non sono quelle di pianura, non solo meno spettacolari ma anche più facili da lavorare e che troviamo anche in certe nostre pianure, ma quelle terrazzate che si inerpicano lungo i fianchi di colline o montagne e che, viste di profilo, spesso paiono delle ripide scale per ciclopici scalatori. I momenti migliori per ammirarle sono due: il momento in cui sono allagate, durante il quale offrono la possibil